testa

erote, Ercolano, ca 20 a.C - ca 50 d.C

Testina in terracotta raffigurante un putto. Il viso, leggermente inclinato verso destra, è paffuto e presenta un'alta fronte; gli occhi piccoli e allungati, entro orbite oculari particolarmente incavate, sono socchiusi e completati da un inserto in pasta vitrea bianca e nera per indicare le iridi; il naso è piccolo e all'insù, la bocca è dischiusa, con labbra carnose. Il piccolo mento rotondo è definito superiormente da una lieve depressione. La capigliatura è articolata in ciocche plastiche, ondulate, profondamente segnate da solcature che si dipartono da una scriminatura laterale e si dispongono attorno alla fronte e al di sopra delle orecchie. Il retro è cavo e irregolarmente rifinito a ditate. Argilla di colore grigiastro con inclusi neri di piccola dimensione, rivestita da una scialbatura di colore nocciola e da vernice color camoscio; intorno agli occhi si osservano tracce di stuccatura

  • OGGETTO testa
  • MATERIA E TECNICA argilla/ a stampo
    pasta vitrea/ a intaglio
  • MISURE Altezza: 7.8 cm
    Larghezza: 5.9 cm
  • CLASSIFICAZIONE EDILIZIA/ ELEMENTI ARCHITETTONICI / ELEMENTI DECORATIVI E DI ARREDO
  • LOCALIZZAZIONE Parco Archeologico di Ercolano
  • INDIRIZZO Corso Resina 187, Ercolano (NA)
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE depositi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tema iconografico del putto, cioè del fanciullo con volto paffuto e le membra grassocce, provvisto o meno di ali, è improntato su modelli ellenistici e di cultura alessandrina. Già a partire dal V secolo a.C. testine e statuette di fanciulli erano di frequente utilizzate come ex voto all'interno di santuari, in particolare quelli legati alle divinità salutari, ma compaiono anche come decorazioni in contesti funerari e abitativi. Il tipo del fanciullo nudo con diversi simboli o attributi ha dunque un'ampia diffusione in età ellenistica e rimase in voga in età imperiale (vedi ad esempio, Verzar-Bass/ Oriolo 2009, pp. 269-271), spesso sotto forma di sculture a tutto tondo, ricorrenti nella decorazione dei giardini delle domus. Le teste di puttino divennero anche un soggetto privilegiato per appliques, sia in terracotta che in bronzo (vedi Boube-Piccot 1975, p.220, nn. 348-349). Nel caso in esame, la lavorazione del retro lascia ipotizzare che testina potesse essere parte di una terracotta architettonica, forse una sima, come pare confermare il confronto, sebbene non puntuale, con esemplari campani e vesuviani con figurazione a tema dionisiaco, che mostrano figurine di puttibacchici (Rescigno-Vecchio 2012, pp. 55-60, figg. 33, 38; Pellino 2006, p. 50, cat. VII.4, tav. IX, e; Frese 2012, pp. 75-80; Vollaro 2012, pp. 87-96). La torsione del capo, gli occhi lievemente infossati e la mestizia che appare improntare il volto, lasciano intravedere un'ispirazione a prototipi collocabili nella seconda metà del IV secolo a.C
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500919078
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
  • ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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