insediamento (rurale)

San Giuliano di Puglia, III a.C metà/ fine

In data 2 Ottobre 2012 si è effettuato un sopralluogo in agro di San Giuliano di Puglia (CB) al fine di verificare eventuali modifiche dello stato dei luoghi rispetto alle ricognizioni effettuate per la realizzazione della Carta del Rischio Archeologico nell’area del Cratere, con particolare attenzione alla zona di Colle S. Elena, dove gli affioramenti di materiale archeologico sono molto vasti e consistenti. La zona ricade nelle tavolette nn. 394121 e 305094 della Carta Tecnica Regionale 1:5000. In località S. Elena, lungo tutto il crinale della collina appaiono al suolo concentrazioni di materiale archeologico che attestano la presenza di insediamenti di piccole e medie dimensioni: la vicinanza degli insediamenti potrebbe far supporre l’esistenza di un vero e proprio abitato sparso, costituito da piccoli nuclei produttivi (si segnala in tal senso la presenza di una buona quantità di frammenti di dolia) disposti lungo il percorso del Tratturo Celano-Foggia, a creare un reticolo di strutture collegate alla viabilità antica. Sia pietre squadrate, che probabilmente costituivano l’alzato delle strutture murarie, sia frammenti di laterizi e dolia sono ben visibili sulla superficie del terreno, e in qualche caso (vedi foto) risultano spostati dalla loro collocazione originaria nel terreno. All’interno dell’area sembra di poter individuare alcuni nuclei di maggiore concentrazione di materiali antichi nelle particelle 15-16, nelle particelle 23-24, al confine tra le particelle 21 e 48 e infine nella particella 50. Nelle particelle interessate dalla maggiore dispersione di materiali la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise ha effettuato una campagna di scavi atta a verificare l’effettiva presenza di strutture in corrispondenza delle aree di concentrazioni di materiale antico: di seguito sono riportati i risultati dei saggi effettuati: SAGGIO I: Foglio 10-particella 21 All’interno del saggio I, dopo la rimozione del terreno seminativo moderno (humus - US 0), si rinviene il banco naturale US 1 nel lato E e l’US 2 nei lati E e S che risulta essere anch’esso composto da uno strato naturale di colore giallo. L’indagine nella porzione centro settentrionale del saggio porta alla luce due strutture murarie denominate rispettivamente USM 3 e 4, coperte da uno strato di disfacimento, US 5, costituito terra a matrice sabbiosa, di colore marrone chiaro, composto da frammenti di dolia, frammenti di tegole, frammenti di ceramica, schegge lapidee. L’USM 3 si orienta NE/SW e si conserva per una lunghezza di 410 cm e una larghezza di 60 cm (l’altezza visibile è di 12 cm); l’USM 4 che presenta un andamento SE/NW si conserva per una lunghezza di 337 cm e una larghezza di 73 cm (l’altezza visibile è di 13 cm). Ambedue le unità, caratterizzate da un rapporto di legatura, sono costituite da pietre squadrate, di medie e grandi dimensioni, sbozzate leggermente sulla facciavista, giustapposte tra loro a secco. Le USM 3 e 4 costituiscono un piccolo vano denominato 1 che sembrerebbe restare aperto sulla fascia orientale. L’USM 4 si interrompe in modo netto nel banco naturale US 2, mentre l’USM 4 sembra proseguire oltre il limite del saggio, in direzione nord, dove sono visibili, frammenti di laterizi e framemnti di dolia (forse relativi alla struttura muraria USM 3). L’individuazione di alcuni setti murari ritrovati all’interno dei saggi II e III, localizzati sullo stesso colle, ad una certa distanza dal saggio I, potrebbero far ipotizzare alla presenza di più nuclei insediativi la cui cronologia, sulla base della datazione della ceramica rinvenuta, non sembra andare oltre il periodo repubblicano, almeno in questa parte dell’area indagata. SAGGIO II: Foglio 10-particella 50 Il saggio II, di 9,20 x 6 m. di dimensioni, si trova all’interno della particella 50. Al disotto dello strato di arativo, di circa 30 cm di profondità, si rinviene un crollo (US 2) costituito da pietre di diverse dimensioni, squadrate, appartenenti con tutta probabilità ad una struttura. Il crollo è orientato NS e ha un andamento in declino verso il lato E. Al di sopra di esso si rinviene uno strato grigio, di origine naturale (US 1). Si riesce a percepire un allineamento di pietre appartenente, in modo verosimile, a uno dei muri della struttura sottostante, orientata NS. A SW del crollo si conservano i resti di un muro (US 3, fondazione), orientato SE/NW, costituito da tegole, dolia frammentari e schegge lapidee. Nel lato W del saggio, compreso tra le US 2 e 3 si rinviene uno strato (US 4) di terra mista a carboni, ossa animali, ceramica da fuoco, tegole ipercotte e concotto, con tutta probabilità pertinenti a uno scarico (forse di ambenti artigianali). Alla luce dei dati rinvenuti dallo scavo si possono ipotizzare almeno due frequentazioni del sito: la più antica relativa alla struttura di cui si conserva il crollo e la successiva pertinente alla fondazione e allo strato con materiali di scarto. Vista la poca disponibilità economica non è stato possibile completare lo scavo del saggio in modo da definire una cronologia relativa tra le due strutture. SAGGIO III: Foglio 10-particella 48 Nel saggio III, localizzato nella porzione centro settentrionale della particella 48, si mette in evidenza al di sotto dello strato seminativo moderno, un tratto di muro, USM 1, composto da blocchi calcarei, appena sbozzati sulla facciavista e frammneti di tegole e coppi. La struttura, mal conservata nella porzione centrale, presenta un orientamento N/S e sembra proseguire oltre il limite nord del saggio. Il rivenimento di strutture nei saggi I, II e IV, nelle particelle adiacenti, potrebbero porre l’unità 1 all’interno dello stesso sistema insediativo. Nel saggio IV al di sotto del terreno arativo moderno, come evidenziato anche dalle prospezioni geofisiche, che avevano segnalato anomalie proprio in questo punto, è stato messo in luce uno strato (US 1) di ciottoli e pietre calcaree, frammenti di laterizi, tegole, coppi e pareti di dolia. All’interno dell’unità 1 è percettibile un allineamento di pietre che potrebbero essere relative ad una struttura muraria orientata a E/W. Il rivenimento di strutture nei saggi I, II e III, nelle particelle adiacenti, potrebbero porre l’unità 1 all’interno dello stesso sistema insediativo. Località Colle Sant’Elena - Conclusioni Buona parte dello stretto pianoro che occupa la sommità della fascia collinare che costeggia ad ovest il Tratturo Celano-Foggia è interessato dalla presenza di strutture antiche, purtroppo in cattivo stato di conservazione a causa dei danni superficiali causati dai lavori agricoli; la frammentarietà delle strutture superstiti, distribuite senza apparente connessione reciproca, rende difficile ricostruire l’organizzazione complessiva del sito, che si presenta come uno stanziamento articolato e piuttosto ampio, caratterizzato da strutture a secco, con una tecnica edilizia piuttosto rudimentale basata sull’impiego di grossi blocchi con uno spessore di 60cm. Le pietre che costituivano l’alzato dei muri sono state rinvenute in crollo. Ad avvalorare la possibile presenza di strutture insediative a Colle S. Elena sono state le indagini condotte con il georadar nelle p.lle 15, 16, 21 e 48 del foglio 10 del catasto del Comune di San Giuliano di Puglia. All’interno delle particelle 15 e 16 le prospezioni evidenziano infatti la presenza di una grande struttura rettangolare orientata NW/SE, e confermata dalle tracce rinvenute nel saggio IV. Un’altra struttura rettangolare viene segnalata a cavallo delle particelle 21 e 48, orientata NE/SW. In quest’area è stato scavato il saggio I nel quale sono state messe in luce tracce di muri, probabilmente resti di fondazioni. Le suppellettili rinvenute durante le ricognizioni di superficie e all’interno dei saggi comprendono sia vasellame da cucina in impasto grezzo e depurato sia forme aperte in ceramica a vernice nera; sono ampiamente attestate nell’area pareti di dolia disperse sul terreno che riportano ad un’economia rurale legata alla pastorizia e all’agricoltura; i saggi finora eseguiti nell’area di colle S. Elena non hanno rimesso in luce la presenza di strutture abitative di pregio, pertanto l’insediamento si potrebbe qualificare come un abitato sparso, la cui esistenza è collocata nella tarda fase sannitica-ellenistica (III-II sec. a.C.) e che poteva essere frequentato anche solo stagionalmente, in occasione dei grandi lavori agricoli (aratura, semina, mietitura) o legato ai ritmi della transumanza vista la presenza ai piedi del colle del grande tratturo Celano-Foggia. Si segnala inoltre il ritrovamento di una spada sporadica tipo “Terni”, rinvenuta nel corso di lavori agricoli in una zona compresa tra le particelle 23 e 24 del foglio 10 del catasto del comune di San Giuliano di Puglia. Visto l’ottimo stato di conservazione della spada, si può ragionevolmente supporre che provenga da contesto di necropoli: l’oggetto attesterebbe pertanto la frequentazione dell’area di colle S. Elena fin dal IX secolo a.C

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE