strutture per il culto (complesso monastico, cripta)

Cantiano, PERIODIZZAZIONI/ Storia/ Eta' medievale

Appena fuori dell'abitato di Chiaserna, nel piano, rimangono i resti dell'Abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo, le cui prime notizie risalgono al XII secolo. Il monasterium sancti Angeli de Claserna diventò nei secoli successivi assai importante: dipendevano da esso venti chiese e alcuni abati meritarono la fiducia dei papi per la soluzione di conflitti nei territori vicini. L’eremo fu per secoli sotto la diretta influenza del vicino potente monastero di Fonte Avellana. Dato in commenda nel corso del XV secolo, venne poi accorpato al monastero benedettino di San Pietro di Gubbio. L’abbazia fu gravemente danneggiata da un violento terremoto nel 1781. Dopo la soppressione napoleonica e quella italiana del 1860 i beni furono venduti e gli edifici abbandonati andarono presto in quasi totale rovina. Il complesso abbaziale è considerato un tipico esempio di architettura romanica. Del XII secolo rimangono la sala del capitolo, una cripta e un'antica colonna di granito rosa, che era un pilastro del presbiterio. Nel 1997 il Comune di Cantiano segnalava alla Soprintendenza la volontà di ripulire l'area e di effettuare uno scavo per valorizzarne i resti. Il sito è stato sottoposto a vincolo archeologico con il DM 27/12/2013 ed è identificato con la sigla AA166 nella cartografia regionale

  • OGGETTO strutture per il culto complesso monastico, cripta
  • LOCALIZZAZIONE Cantiano (PU) - Marche , ITALIA
  • INDIRIZZO Via della Badia, Cantiano (PU)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE L'Abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo (in carta IGM C. la Badia), le cui prime notizie risalgono al XII secolo, si trovò ben presto a controllare un vasto territorio, grazie alla pratica delle donazioni da parte di possessores locali. Nel periodo più florido dipendevano dall'Abbazia venti chiese, e alcuni abati meritarono la fiducia dei Papi per la soluzione di conflitti nei territori vicini. Dopo la soppressione napoleonica e quella italiana del 1860 i beni furono venduti e gli edifici abbandonati, andarono presto in quasi totale rovina. Del complesso, oggi, rimangono un'ala rimaneggiata, la sala del capitolo, e la cripta. Notevole è la colonna in granito rosa che un tempo sosteneva il presbiterio
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100375399
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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