Piazza N.S. del Boschetto (strutture per il culto edificio di culto)

Camogli, PERIODIZZAZIONI/ Storia/ Eta' moderna

In concomitanza con i lavori di riqualificazione di piazza N . S. del Boschetto, anti stante l'omonimo santuario in Camogli, è stata concordata un'indagine archeo logica nella parte settentrionale dell'area, al fine di portare in luce e documentare le strutture della già nota cappella di XVI secolo, in pane rasata e totalmente interrata nel XVII secolo durante le opere di terrazzamento del versante della collina, finalizzate alla costruzione del santuario. Le operazioni di scavo, in assistenza ai mezzi meccanici, hanno avuto come oggetto l’intero interno dell’edificio, mantenendo come limiti di cantiere i muri perimetrali della cappella stessa. Alle quote inferiori la stratigrafia è stata scavata a mano fino ad una quota massima di 2,32 m al di sotto del calpestio della piazza e comunque non oltre il piano pavimentale della cappella. Nessuna delle strutture murarie pertinenti l'edificio di culto cinquecentesco è stata scavata; pertanto non sempre è stato possibile determinare l'esatta sequenza costruttiva. In base alle fonti, la cappella sembra essere stata costruita nel luogo in cui, secondo la tradizione, la Vergine, nel 1518, apparve ad Angela Schiaffino, presso un'edicola recante un'immagine sacra della Madonna col Bambino (Costa 1919, pp. 2 1-34.). Lo scavo degli interri all'interno dell’edificio ha consentito di porre in luce il piano d'uso della cappella, costituito da un pavimento di mattonelle quadrate di ardesia di almeno due dimensioni, con lato di 24 cm e con lato di 48 cm (queste ultime rinvenute solo a nord), disposte con asse ruotato di 45 gradi circa rispetto all'asse longitudinale dell'edificio. A partire dalla quota di posa del pavimento, i perimetrali sono interessati dalla presenza di uno strato di intonaco biancastro piuttosto grossolano ma steso con cura; la presenza di tracce ben evidenti di risparmi di forma regolare nella rilisciatura dell’intonaco sembra compatibile con la presenza di arredi lignei (panche, seggi), non rinvenuti, appoggiati lungo le pareti nord , est e ovest. Dove l'intonaco si presenta meno conservato è stato possibile constatare che i muri perimetrali sono stati edificati tramite l'uso di materiale lapideo di dimensioni medie e rari elementi laterizi legati da malta abbastanza tenace. La fase di disuso della cappella è sancita dalla parziale distruzione delle strutture perimetrali e dalla presenza di alcuni interventi negativi di incerta funzione. L’abbandono e la conseguente parziale rasatura della cappella potrebbero essere inseriti all'interno della fase di sbancamento e preparazione del terrapieno che ha interessato rutta la zona circostante per la costruzione, poco a sud/est, della grande chiesa (terminata nel 1631) con annesso Santuario, tutt'ora esistente e già Convento dei Padri Serviti (FIGARI 2002) . Pertanto non si esclude che, durame questo periodo, l'edificio possa aver subito già un primo interramento (Costa 1919, p. 40)

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