Nel 1920 all'estremità occidentale della necropoli, nei pressi della tomba 22, venne rinvenuta un'altra tomba a cupa. La scoperta venne effettuata dall'ispettore Pietro Agosti in occasione della costruzione di un tombino per il rio Delle Vacche a 3,20 mt circa sotto il piano dei binari della ferrovia. Era una tomba a forma di prisma poggiante su uno strato di calcestruzzo largo m. 1,60, lungo 1,55 e profondo 40 cm. La tomba terminava sulla sommità con una superficie piana larga 0,60 mt e lunga 1,35 mt. In origine doveva essere interamente rivestita di intonaco, in malta pozzolana e cocciopesto, dello spessore di circa 2 cm. La struttura aveva una risega di fondazione di 12 cm circa di larghezza che correva lungo tutto il perimetro. A 15 cm. dalla risega di fondazione, sulla parete della struttura era praticato un foro circolare nel quale era inserito un tubo in cotto del diametro di 6 cm che poneva in comunicazione l'esterno con l'interno della tomba. Lo spazio interno della tomba era largo 0,72 mt , lungo 1,05 mt e alto 0,43 mt. Il pavimento di questo spazio interno era rivestito di due lastre di marmo bianco, spesse circa 3 cm, una delle qualie presentava un piccolo incavo al centro (forse per alloggiarvi un'urna?). Il soffitto di questo piccolo ambiente era formato con tegoloni posti in piano e combacianti per il loro lato lungo. Il tubo in terracotta di cui sopra si andava ad incastrare tra due tegoloni. Le pareti interne erano intonacate. La tomba era stata manomessa in antico nell'angolo sud-ovest, all'interno infatti furono trovati scarsi resti del corredo:un balsamario in vetro, frammenti di altri vasi in vetro (uno di questi frammenti aveva un motivo decorativo con pesci), frammenti di balsamari fusi dal rogo e resti ossei carbonizzati. Vicino alla tomba vennero rinvenuti cinque frammenti di epigrafe in marmo, ma non è certa la sua pertinenza a questa tomba