Durante i lavori di indagine archeologica nella proprietà Da Canal (Fg 6 mapp. 522 e 569, ora 976) citati per il sito 691087 si individua, a pochi metri da una struttura attribuita alla tarda età del ferro, “un pozzo di età romana, profondo m 10,70 […] con filari di pietra arenaria senza uso di leganti, la cui probabile funzione votiva è ipotizzabile in base ai materiali archeologici”. I materiali dei riempimenti basali del pozzo sono stati oggetto di un restauro finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri con il fondo dell'otto per mille dell'IRPEF che ha portato alla ricostruzione di oltre 140 forme. Le forme presentano una grande variabilità: brocche, anforette, tazze, spesso dotate di ansa mentre i diversi impasti sono non più di 3 o al massimo 4. I materiali datano il pozzo all'età romana imperiale: oltre ai reperti ceramici si segnalano due trullae (una in bronzo ed una in argento), fusaiole tronco-piramidali, alcune monete, alcuni pesi fittili da telaio ed una macina in 2 frammenti