Pieve di Cadore, Municipio, CAV I, F.12, 23.1 (struttura abitativa abitazione)

Pieve di Cadore, ca 150 d.C - ca 250 d.C

A seguito dei lavori di costruzione del nuovo municipio di Pieve di Cadore, vennero alla luce nel 1951 i resti di un’abitazione di età romana, che venne l’anno successivo indagata dalla Soprintendenza Archeologica per le Venezie con uno scavo affidato a Giovan Battista Frescura. Su un fronte di 11 metri furono scavati tre ambienti mosaicati (denominati A, B e C) un corridoio (D) ed il praefurnium (E) dell’impianto di riscaldamento a suspensurae (di cui rimangono i pilastrini e le voltine in pietrame). Il pavimento dell’ambiente A era a tessere bianche e nere, con fasce laterali e scacchiera centrale, quello dell’ambiente B era a tessere bianche e nere con rare tessere rosse e presentava due pelte, un delfino ed un cantaro all’interno di cornici geometriche (il mosaico è stato asportato e collocato nel palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, attuale sede del Museo Archeologico), mentre quello dell’ambiente C si conservava solo in due ridotti lacerti a seguito della spoliazione del sistema di riscaldamento sottopavimentale. A fine scavo l’ambiente C venne nuovamente interrato mentre gli ambienti A e B furono ricoperti da una struttura in cemento e resi accessibili attraverso una botola. Nel 2003 la Soprintendenza ha deciso di ampliare l’indagine per una successiva musealizzazione: oltre al completamento dello scavo di quanto era già emerso nel 1952 (si è riportato alla luce il vano C e si è completato lo scavo del praefurnium (E)) le nuove indagini hanno permesso di individuare un nuovo ambiente (F) a nord di C con pareti interne rivestite con intonaco di malta di cocciopesto e privo del sistema di riscaldamento a ipocausto, un piccolo lacerto di pavimento musivo (G), forse ascrivibile al vano B ed infine un ambiente (H) con pavimento in battuto di calce sul margine orientale dello scavo (come F privo del sistema di riscaldamento). Lo scavo ha altresì interessato delle aree esterne e ha rivelato un’area non strutturata e scoperta il cui piano di campagna associato alla domus era di almeno 1 m più basso rispetto ai piani pavimentali degli ambienti che vi si affacciavano. Alla luce dei due distinti interventi la struttura che ne risulta doveva essere una domus (della quale sono stati messi in luce solamente i lati sud-est per 14 m e nord-ovest per 7,5 m) con ambienti di rappresentanza (A, B, C, G) dotati di riscaldamento ad ipocausto e a parete, pavimenti musivi e posizione elevata rispetto alla campagna esterna, e ambienti di servizio (F e H) con pavimenti in battuto di calce

  • OGGETTO struttura abitativa abitazione
  • MISURE Circonferenza fianchi: 33397435 mq
  • AMBITO CULTURALE Età Romana
  • LOCALIZZAZIONE Pieve di Cadore (BL) - Veneto , ITALIA
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Le strutture messe in luce fanno riferimento ad una domus abitata con continuità, come dimostrerebbero alcuni interventi di ristrutturazione, dalla metà del II alla metà del III sec. d.C
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500591268
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Veneto
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA copia del provvedimento di tutela (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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