Villa rustica di S.Pietro in Cariano-Ambrosan (villa, struttura abitativa)

San Pietro in Cariano, età romana

Nel 1983, in seguito ad arature profonde per l'impianto di viti, vennero in luce i resti di un complesso rustico articolato. Dopo alcune trincee di verifica eseguite nel 1983, nel sito sono state condotte tre campagne di scavo (1984, 1985, 1987). Gli scavi individuarono solo i limiti settentrionale e orientale della villa, mentre le strutture proseguivano verso sud e ovest. Le strutture messe in luce sembrano essere pertinenti alla pars rustica e fructuaria dell'edificio, la cui prima fase costruttiva risale all'inizio del I secolo d.C. Lo schema planimetrico ad U vede i vani disposti lungo i vani settentrionale e orientale del cortile porticato centrale rivestito di lastre di pietra di Prun. Il portico si prolungava verso nord per proteggere una grande vasca rettangolare di raccolta dell'acqua piovana. Nell'ala settentrionale dell'edificio si disponevano numerosi vani riscaldati, allineati paratatticamente a nord della cisterna, probabilmente pertinenti ad attività agricole e artigianali (essicatoi di cereali o attività legate alle fasi della vinificazione come fermentazione e invecchiamento del vino). Un ruolo importante del complesso doveva essere il vano absidato e dotato di sistema di riscaldamento ad ipocausto che, posto in posizione centrale nel lato settentrionale dell'edificio, potrebbe essere interpretato come triclinio o oecus; nella sua ultima fase d'uso, collocata cronologicamente alla fine del V-prima metà del VI secolo d.C., il complesso subì alcune modifiche tra cui la realizzazione di due ulteriori ipocausti probabilmente in vista di un potenziamento produttivo

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