Grotta di Fumane (sito pluristratificato)

Fumane, post 80000 B.P - ante 25000 B.P

Grotta lunga 13 m e larga 9 all'imboccatura e comprende un'area di mq 80. E' costituita da una galleria principale (B) e da due gallerie secondarie (A, C) e conserva una serie di depositi con livelli di origine antropica di una potenza complessiva di 12 m, preceduti da una fase fredda e arida, riferibile al I Pleniglaciale wurmiano, che dal basso verso l'alto comprendono una fase musteriana, con chiazze lenticolari orizzontali, concentrazioni di manufatti e di ossa di mammiferi: uno straterello con punta a dorso del tipo uluzziano associato a strumenti musteriani. Segue una fase aurignaciana con strutture di capanne, focolari nel terreno e nel livello superiore una sistemazione orizzontale con pietre di frana; compaiono anche nuovi strumenti in selce (grattatoi, bulini, lame ritoccate e troncate), manufatti in corno e in osso (punte di zagaglia, zappa e punteruoli), con oggetti ornamentali e decorati (in particolare conchiglie marine), che compaiono per la prima volta. Presenza sporadica di un'armatura da getto di epoca epigravettiana, quando oramai la grotta è abbandonata

  • OGGETTO sito pluristratificato
  • AMBITO CULTURALE Paleolitico Medio/ Musteriano Paleolitico Superiore/ Uluzziano Paleolitico Superiore/ Aurignaciano Paleolitico Superiore/ Gravettiano
  • LOCALIZZAZIONE Fumane (VR) - Veneto , ITALIA
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Già nell'Ottocento la costruzione della strada che dalla Valle dei Progni sale al villaggio Molina mise in luce davanti alla grotta, il cui ingresso era allora coperto da detriti, ossa e manufatti. Solo con l' ampliamento stradale realizzato intorno al 1960 furono riconosciuti da G. Solinas numerosi manufatti in selce e di ossa, che li consegnò al prof. A. Pasa, allora conservatore della sezione geopaleontologica del Museo di Storia Naturale di Verona, che organizzò una prima esplorazione del giacimento. Con l'immatura scomparsa del prof. Pasa, le ricerche furono abbandonate e il giacimentò fu più volte depredato da clandestini. Dopo vent'anni fu ripresa la ricerca da parte di un gruppo di collaboratori del Museo, ma a partire dal 1988 è nato un gruppo di ricerca che oltre alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, vede coinvolti il Museo di Scienze Naturali di Verona, le Università di Ferrara e di Milano, che hanno stipulato anche una convenzione con la Comunità Montana della Lessinia e il Comune di Fumane
  • TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
  • INTERPRETAZIONE Depositi antropici paleolitici, con strutture abitative e manufatti riferibili al Paleolitico medio e superiore. Si tratta di uno dei siti paleolitici più importanti d'Europa
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia del Veneto
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia del Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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