Bacino di forma tortuosa, lungo 1,6 km, che ha restituito materiali fin dal 1880. Gran parte dei reperti furono presumibilmente dispersi, tranne alcuni che confluirono nella collezione di G. Rambotti. Più recentemente materiali furono rinvenuti dal sig. Manestrini. Ottavio Cornaggia Castiglioni dà notizie di ulteriori ricerche nel 1956. Altri rinvenimenti avvennero nel 1970 in località Casterotto. Dalle torbiere si segnala il rinvenimento di fauna, selci, un’ascia e una cuspide di lancia in bronzo. In letteratura è presente l’informazione riguardante il rinvenimento di un cranio umano, poi disperso (?). Al Museo “Luigi Pigorini” sono presenti punte di freccia in selce. Lo scavo estrattivo superò di poco i tre metri di profondità e raggiunse un letto di argilla biancastra ricchissimo di gusci di molluschi. Nel 1931 il botanico svizzero P. Keller ci fece campionamenti pollinici