San Sivino, IT-LM-02 (insediamento insediamento palafitticolo)
La palafitta fu scoperta nel 1971 dal Tritone Sub di Desenzano, in località Gabbiano posta tra S. Sivino e Socco. Nel 1978 fu realizzato un rilievo parziale dei pali a cura di L.H. Barfield ed altre ricognizioni furono condotte nel 1980 da E. Pia. Dalle indagini è emerso che la palafitta si estende lungo la riva del lago per circa 150 m e che le dimensioni delle sezioni dei pali variano da 5 a 40 cm; erano usate querce di 100-120 anni, delle quali era impiegata una parte del tronco con corteccia e la parte centrale dell’albero (Pia 1986, 12). I materiali recuperati (ceramica, bronzi, industria litica) documentano che la vita della palafitta si sviluppò nell’antica (BA I, II) e nella media età del Bronzo (BM I e IIA). Sono state effettuate analisi su alcuni reperti metallici: un pendaglio semilunato e una lama di pugnale risultano costituiti da rame ridotto da minerali di Fahlerz; un secondo pugnale invece è in rame di Fahlerz con aggiunta di stagno (De Marinis 2000, 166: analisi di Peter Northover, Oxford). È disponibile una datazione radiocarbonica di un palo: Birm-1001 3530 ± 50 bp Attualmente i reperti della palafitta del Gabbiano sono conservati in diverse istituzioni museali: Museo Civico Archeologico Rambotti di Desenzano, Museo Civico di Manerba e Museo di Storia Naturale di Brescia. Altri materiali, frutto di raccolte subacquee non autorizzate, sono custoditi presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia (sequestro E. Garro)
- OGGETTO insediamento insediamento palafitticolo
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MISURE
Circonferenza fianchi: 1.84 ha
Lunghezza: 150 ha
- AMBITO CULTURALE Cultura Di Polada Cultura Palafitticolo-terramaricola
- LOCALIZZAZIONE Manerba Del Garda (BS) - Lombardia , ITALIA
- TIPOLOGIA SCHEDA Siti archeologici
- INTERPRETAZIONE Si tratta di un insediamento palafitticolo attualmente sommerso, di forma allungata, posto a pochi metri dalla riva, databile tra la fine del Bronzo Antico e l’inizio del Bronzo Medio
- SPECIFICHE DI REPERIMENTO La scoperta (1971) della palafitta si deve ai subacquei del Club Tritone di Desenzano e le prime ricerche sono dell’Associazione Archeologica della Valtenesi, ma la zona era già nota in loco e molti materiali risultano dispersi a causa dell’azione di ricercatori clandestini e turisti (si veda Sequestro E. Garro). Nel 1978 fu realizzato un rilievo dei pali a cura di L.H. Barfield ed altre ricognizioni furono condotte nel 1980 da E. Pia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303232897
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia della Lombardia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia della Lombardia
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0