Renata Cuneo: monumenti legati al mare e sculture pubbliche
L’uomo e lo squalo, il Monumento al marinaio, la Conchiglia, il Monello del porto testimoniano il grande amore di Renata Cuneo per il mare e per Savona; non poté rimanere a Firenze, ma sicuramente la sua arte ha un respiro e una misura che vanno al di là della sua città di provincia.
Su gentile concessione dell’autore.
Pasquale Gabbaria Mistrangelo, “Monumento al Marinaio” di Renata Cuneo (bronzo, 1986) piazzetta Gina Lagorio, Savona, 2021, fotografia digitale.
dal Catalogo
Andavamo il sabato sera alla Chiesa di San Raffaele che, sobria scatola architettonica, grazie a sculture, arredi sacri, anni di preghiera e carità con la Stella Maris, è come una perla dentro la sua conchiglia, come le viole fresche che Don Mario Genta sistemava nella brocchetta bianca e blu sull’altare, “porto” sicuro per riprendere le forze, ciascuno per la propria rotta… Ripercorro la darsena, tra le barche e i pescherecci, saluto il mare insieme al Marinaio, ritto in piedi alla “porta” d’acqua di Savona: la storica Torretta, quanto resta delle mura medievali della città… come se “la Renata” fosse ancora con me, a tenere delicatamente la mia mano.
Anche le Sue erano mani “da bambina”: piccole come Lei, ma forti nella manipolazione, precise nell’atto creativo grafico e scultoreo, “grandi” come la coscienza morale che le guidava, come il mare che anche quando è “piccolo” - mi diceva - si capisce quanta energia possa scatenare…
Amava il mare, moltissimo. Amava l’incipit della Bibbia. Amava il Priamàr, la “pietra sul mare” di Savona dove aveva sognato il suo Museo. Per i due monumenti che la città le commissionò (i bozzetti sono esposti nel Palazzo della Loggia), scolpì un uomo che si misura con un grande pesce e un marinaio che illumina la rotta ai naviganti. Per il transatlantico Cristoforo Colombo, scolpì un nudo di donna che appoggia una conchiglia all’orecchio per ascoltarne il suono, in piedi su un anemone di mare (scheda n. 0700373612; gesso nel Museo sul Priamàr come quello de La Civiltà per la nave Leonardo da Vinci). Amava il “monello” del porto (scheda n. 0700373613), immortalato nel bronzo. Le schede n. 0700373610 e successive riguardano la Carità, un’imponente scultura di marmo per l’ospedale civile, commissionata alla fine degli anni ’30 del secolo scorso quando si dedicavano ancora busti e statue ai benefattori, come la statua di Maddalena Marcenaro Zino e altre per l’Ospizio dei Poveri nella piazza del Santuario di Savona, tanto amata anche dal carissimo amico Eso Peluzzi, cui è dedicata una sala all’interno del Museo del Santuario; non a caso lo studio da Leonardo da Vinci ripetuto per tre volte (nn. 0700373700, 0700373701 e 0700373702) da Renata è disegnato, in quest’ultimo esemplare, sul verso di una litografia del pittore.
Su gentile concessione dell’autore.
Pasquale Gabbaria Mistrangelo, dettaglio del “Monumento al Marinaio” di Renata Cuneo, 2021, fotografia digitale.
Su gentile concessione dell’autore.
Pasquale Gabbaria Mistrangelo, “L’uomo e lo squalo” di Renata Cuneo (bronzo, 1963) chiamata dai Savonesi “Fontana del pesce”, in piazza Guglielmo Marconi a Savona, 2021 (dopo il restauro durato tre anni completato a gennaio 2021), fotografia digitale.
Gina Lagorio, La «fontana» di piazza Marconi, Renata Cuneo, Firenze, 1981 , pp. 37-40
Bibliografia in rete
Santuario di Nostra Signora di Misericordia: la Basilica e il Museo, 03/12/2021 (LINK)
Museo del Santuario di Savona, 03/12/2021 (LINK)
