Le sculture di Donatello nelle fotografie di Gino Malenotti

a cura di Marta Moi, pubblicato il 18/06/2021

Il Fondo della Direzione Generale Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione (Fondo MPI), custodito nell'Archivio fotografico dell'Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, conserva memoria della campagna fotografica dedicata all’Opera di Donato di Betto Bardi, noto ai più come Donatello (1386-1466), commissionata dallo studioso ungherese Jenö Lànyi alla ditta Brogi, che all'occasione si avvalse del suo operatore più esperto: il fotografo Gino Malenotti. Dinanzi all’obbiettivo del fotografo la materia scultorea diviene quasi palpabile; sia essa marmo, bronzo o legno, il nuovo medium la consacra definitivamente alla modernità. La scelta del fotografo non è casuale, Gino Malenotti era noto ed apprezzato in tutta Italia per le sue riproduzioni di sculture nelle quali sapeva rendere abilmente la plasticità dell’opera ritratta. Stando alla testimonianza del suo assistente Giancarlo Kaiser, dopo la morte di Carlo Brogi (1925) Malenotti divenne “la vera anima fotografica e artistica della ditta”, a lui venivano riservate le campagne più impegnative che dovevano rispondere alle richieste precise e dettagliate degli storici dell’arte-committenti. Le sculture sono riprese da ogni angolazione, per intero (da fronte, da tergo, di tre quarti, di profilo) e mediante un'enorme quantità di dettagli (volti, mani, piedi, panneggi, basamenti ecc.), con l'intento di restituire una vera e propria campionatura di ogni singolo pezzo. Un'operazione di assoluto valore ai fini documentari e di ausilio allo studio.

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, mezzo busto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022132 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, mezzo busto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022132

dal Catalogo

Attingendo all’ampio bacino documentario prodotto nel corso della campagna fotografica sulle tracce di Donatello, si è scelto di privilegiare in questa esposizione la statuaria “autonoma”, riservando per ulteriori focus l’altra parte della documentazione fotografica sul corpus donatelliano dedicata alle commissioni più "monumentali", una su tutte quella dell’Altare del Santo a Padova. Le fotografie di Manellotti, pubblicate in ordine cronologico nel volume di Janson, attestano la produzione dello scultore sul tutto il territorio nazionale (Firenze, Pisa, Siena, Napoli, Roma, Padova e Venezia). Malenotti sviluppò una tecnica di ripresa impeccabile che prevedeva l'utilizzo della luce artificiale diffusa. In uno scatto della statua bronzea di Giuditta e Oloferne si può notare l'utilizzo del telo, al fine di creare un campo di ripresa intorno all'opera che la isoli dal contesto. Sul lato destro della stampa, si vede uno scorcio della Loggia dei Lanzi (rifilato in fase di stampa) in memoria della collocazione storica dell'opera. Saccheggiata dalla folla inferocita dopo la seconda cacciata dei Medici da Firenze (1494), la scultura fu collocata solennemente in piazza della Signoria a simboleggiare la libertà e la vittoria del popolo sulla tirannide. Solo nel 1984 l'opera verrà trasferita a Palazzo Vecchio.

Tutto ciò che all’epoca di Lànyi era noto come opera di Donatello o a lui attribuito, e quindi ripreso da Malenotti, è confluito nel volume di H. W. Janson, The Sculpture of Donatello che vide la luce nel 1957. Per oltre vent’anni il prodotto della campagna Lànyi-Malenotti rimase muto nelle mani degli eredi dello sventurato committente morto mentre cercava di fuggire alle persecuzioni razziali durante la seconda guerra mondiale. Finita la guerra la vedova Lànyi, che a lungo aveva custodito una valigia colma delle fotografie in oggetto, si rivolse a Jonson per una pubblicazione postuma. 316 fotografie furono selezionate per il volume su una mole di circa 2800 immagini. L’ICCD, la fondazione Zeri e la New York University, dove si conserva l’archivio Janson, custodiscono un numero rilevante di stampe positive relative a questa campagna. Nel fondo MPI sono state rintracciate quasi tutte le immagini selezionate per il volume e una gran quantità di materiale inedito.

 Se Malenotti fu l'esecutore materiale delle fotografie, Lànyi non può che esserne stato il regista. Le meticolose sequenze di immagini con cui egli riprese le opere quasi "al millimetro", variandone le vedute, la distanza, la messa a fuoco di alcuni dettagli, superano l'idea della visione univoca dell'opera scultorea. Il livello di definizione è tale da riuscire a percepire anche i particolari più minuti, come si può vedere in questo dettaglio del volto di Cristo del Crocifisso della Basilica di S. Croce a Firenze , dove si distinguono perfettamente i fori praticati degli insetti xilofagi. Il suo obbiettivo era quello di rendere il più fedelmente possibile l’opera ritratta facendo sapiente uso delle fonti di luce artificiale. Come ricorda Giancarlo Kaiser (uno dei suoi fidati assistenti), Malenotti mentre controllava l’inquadratura dava continuamente indicazioni sul modo di spostare le luci. Emblematica la testimonianza di Kaiser sul set bolognese di S. Petronio: “Nel frattempo lo vedevo palpare con le mani, le figurine scolpite e i bassorilievi più leggeri, con minore spessore e lui sentiva che esisteva una modellatura che però non vedeva a causa di un riflettore mal diretto per cui mi faceva di nuovo spostare le luci fino ad ottenere l’illuminazione migliore”.

 

“Come avete potuto capire, dopo tanti anni non mi sono dimenticato di Gino Malenotti, né del mondo e degli eventi che vivemmo allora e quando a volte mi torna in mente, avverto una punta di nostalgia e commozione, perché lo rivedo ancora con quel viso bonario, occhiali e sigaretta perennemente tra le labbra, a volte anche in camera oscura. Finché non si ritirò dal lavoro, fui il suo aiuto e in tutto quel tempo in cui fummo vicini ebbi modo di capire che la sua maestria consisteva soprattutto nel fatto che egli aveva la mentalità e la sensibilità da scultore prima che da fotografo e vi assicuro che in ciò che ho scritto non c’è la minima retorica” G. Kaiser, l’ultimo dei “ragazzi di bottega” 

Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, fianco destro, gelatina ai sali d'argento, MPI6073258 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, fianco destro, gelatina ai sali d'argento, MPI6073258

Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, volto, profilo destro, gelatina ai sali d'argento, MPI6073260 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, volto, profilo destro, gelatina ai sali d'argento, MPI6073260

Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, tre quarti, gelatina ai sali d'argento, MPI6073256 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, tre quarti, gelatina ai sali d'argento, MPI6073256

Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, testa del cavallo, profilo destro, gelatina ai sali d'argento, MPI6073262 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Padova - Monumento equestre al Gattamelata, testa del cavallo, profilo destro, gelatina ai sali d'argento, MPI6073262

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, mezzo busto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022130 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, mezzo busto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022130

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, gelatina ai sali d'argento, MPI6022129 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, gelatina ai sali d'argento, MPI6022129

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022122 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022122

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022128 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022128

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022123 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, figura intera, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022123

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, il volto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022136 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, il volto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022136

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, il volto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022139 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria oggi a Palazzo Vecchio, La Giuditta, il volto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022139

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, La Giuditta oggi a Palazzo Vecchio, gli arti inferiori, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022155 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, La Giuditta oggi a Palazzo Vecchio, gli arti inferiori, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022155

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, La Giuditta oggi a Palazzo Vecchio, la figura di Oloferne, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022147 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, La Giuditta oggi a Palazzo Vecchio, la figura di Oloferne, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022147

Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, La Giuditta oggi a Palazzo Vecchio, la figura di Oloferne, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022146 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Piazza della Signoria, La Giuditta oggi a Palazzo Vecchio, la figura di Oloferne, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6022146

Gino Malenotti, Firenze - Basilica di Santa Croce, Crocifisso, particolare, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI318775 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Basilica di Santa Croce, Crocifisso, particolare, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI318775

Gino Malenotti, Firenze - Basilica di Santa Croce, Crocifisso, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI318771 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Basilica di Santa Croce, Crocifisso, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI318771

Gino Malenotti, Firenze - Chiesa di Orsanmichele oggi al Firenze - Museo di Orsanmichele, edicola dei linaioli e rigattieri, S. Marco, particolare del volto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6046522 Fondo MPI, Archivi Fotografici ICCD
Gino Malenotti, Firenze - Chiesa di Orsanmichele oggi al Firenze - Museo di Orsanmichele, edicola dei linaioli e rigattieri, S. Marco, particolare del volto, 1931- 1938, gelatina ai sali d'argento, MPI6046522

Bibliografia

A. Sarchi, C. Caraffa (a cura di), Sulle tracce di Lanyi e Malenotti. Il fondo Brogi su Donatello nella Fototeca Zeri, Photo archives and the Photographics Memory of Art History, Berlino - Monaco, 2011

H. W. Janson, The sculpture of Donatello, 1957