Provincia di Bari
Itinerari culturali del medioevo pugliese
Altamura. Cripta presso Masseria Jesce, interno
dal Catalogo
La cripta presso Masseria Jesce ad Altamura, fu dedicata a San Michele Arcangelo e all’interno presenta affreschi raffiguranti la Deesis, risalente alla metà del XIV secolo e attribuibile a un autore locale, Giovanni da Taranto, e una serie di riquadri sulle pareti, le storie di Maria e l’Arcangelo, realizzati da Didaco de Simone nel XVII secolo. Sono state ritrovate anche due sculture in pietra del XVII secolo raffiguranti San Francesco da Paola e San Michele Arcangelo.
Alcuni studiosi ritengono che la chiesa di Santa Croce di Andria, sia stata scavata nell’VIII secolo. Ricavata da un grosso blocco tufaceo e circondata da una serie di grotte (forse adibite in passato a celle monastiche), la chiesa è completamente affrescata con scene della “Leggenda della Croce”, di grande vividezza cromatica, che risalgono al XIII- XIV secolo. Attualmente si presenta ai visitatori isolata sui quattro lati, ai margini dell’abitato moderno.
A Bari, presso via Martinez, vi è un ipogeo si può considerare una delle testimonianze rupestri pugliesi più significative e antiche per il complesso sviluppo spaziale (due navate asimmetriche absidate con impianto a ventaglio) e per la datazione . L’insediamento comprende una chiesa, una grande camera centrale e una serie di vani di minori dimensioni. La chiesa presenta un finto ciborio con quattro colonne addossate alle pareti e poggianti direttamente sul muretto iconostatico. Nella zona retroabsidale è stata ritrovata una tomba, la cui posizione nella parte più sacra della chiesa è un onore che solitamente era tributato solo ai Santi o alle persone ritenute tali, connotando questo ipogeo come una sorta di santuario. Gli altri ambienti ospitavano probabilmente una comunità monastica che assolveva anche funzioni lavorative di tipo agricolo in vani di servizio.
Il complesso ipogeo di Masseria Milella, composto da chiesa, laboratorio e altri ambienti ipogei è stato ricavato dall’adattamento a una dolina - cavità naturale di natura carsica - preesistente. La chiesa è a pianta trapezoidale, scandita da tre navate absidate e pilastri compositi. Sulle pareti delle due absidi della navata centrale si trovano resti di affreschi a motivi geometrici policromi che si possono far risalire al XIII secolo. Non si conoscono ancora l’esatta denominazione della chiesa ed il toponimo con cui era noto in antico l’insediamento rupestre. Il laboratorio, situato sul lato ovest del complesso, è un ambiente di notevoli dimensioni, in parte utilizzato come frantoio.
La chiesa di S. Candida a Bari è una delle chiese più grandi della Puglia, dotata di planimetria a ventaglio e ben cinque navate. Alle navate, voltate a botte e sostenute da compositi pilastri, corrispondono absidi molto profonde e dotate di altari a mensa “alla greca”.
Per la chiesa di Santa Maria delle Grotte (BA) fu utilizzata una tecnica costruttiva e di escavazione diversa da quella utilizzata per le altre chiese rupestri, risalente a prima del 1000 e che si riflette nella planimetria a ventaglio e nel fatto che fu poco compromessa e intaccata la parete della Lama Picone. Caratteristiche le decorazioni pittoriche: in alcune nicchie si intravedono affreschi raffiguranti S. Lucia e S. Nicola; vicino all’ingresso, sulla parete destra, sono visibili disegni a carboncino di caravelle e navi a vela blu.
Invece, il complesso ipogeo che si trova all’interno del recinto della masseria Tresca (1685) è costituito da un grande vano, che probabilmente in origine era diviso in vari ambienti e in seguito a un crollo fu voltato a sesto acuto, e da un corridoio intorno al quale si dispongono altri vani. Sono state ritrovate tre macine in pietra, testimonianza del fatto che alcuni ambienti fossero adibiti a trappeto. Nel piano di campagna soprastante sono state rinvenute delle sepolture, in parte visibili nelle volte del complesso perché intercettate nei lavori di escavazione della struttura ipogea.
L'ipogeo di Torre Tresca si può considerare il prototipo degli insediamenti rupestri in terra di Bari, anche se si differenzia da questi per le modalità costruttive: fu progettato e costruito in unico tempo e non ha subito negli anni alcuna modifica o ampliamento. Pur essendo stato parzialmente distrutto dalla realizzazione della circonvallazione di Bari, la pianta è ancora leggibile ed evidenzia la presenza di un atrio, di un criptoportico che si sviluppa su tutti e quattro i lati e di un corridoio che porta ai vani più interni destinati alle attività produttive (palmento, cantina). La chiesa, costituita da un semplice vano rettangolare, presenta i resti di un altare a parete. Sulle pareti esterne e interne sono visibili incisioni a croce.
La chiesa rupestre di San Michele alle Grotte - situata nel comune di Gravina di Puglia - scavata in un grande masso, è divisa in cinque navate da file di pilastri, con un complesso schema a “ventaglio” pluriabsidato. L’aula è preceduta da un deambulatorio a cui si collega lateralmente l’ingresso. Nella navata centrale, l’eliminazione di due pilastri per ampliare l’aula causò a suo tempo problemi statici risolti con interventi che hanno modificato in parte l'originaria struttura architettonica. In una delle grotte contigue, secondo la leggenda, i Saraceni trucidarono gli abitanti del villaggio rupestre che circondava la chiesa di S. Michele durante una incursione nel 999, secondo quanto riportato in una epigrafe posta sulla parete della grotta.
Presso la contrada Assunta di Monopoli, vi è la chiesa rupestre dei Santi Andrea e Procopio. La chiesa presenta uno schema planimetrico particolare, caratterizzato dalla duplicazione degli elementi architettonici: una grande aula quadrata separata dal santuario per mezzo di una doppia recinzione con coppia di porte, fiancheggiate da una coppia di ampie finestre e corrispondenti alle due absidi gemelle. Si possono ancora osservare le tracce di affreschi, databili fra il XIII e XIV secolo, raffiguranti i Santi, una Vergine in trono e una Annunciazione. Da notare l’incisione dedicatoria sulla lunetta d’ingresso, che riporta i nomi dei committenti che finanziarono la costruzione del «Templum», dell’esecutore dello scavo «…per manus Iohannis…» e dei chierici che diedero avvio alle pratiche del culto.
Sempre a Monopoli, in contrada Lamalunga, è stata costruita una chiesa anonima. Si entra nella chiesa da un ingresso laterale che introduce nell’aula a navata unica monoabsidata, un ampio vano scandito solamente dal muro iconostatico con varco centrale e finestrelle laterali che separa la parte sacra (presbiterio) dalla zona riservata ai fedeli. All’interno sono visibili i resti degli affreschi che un tempo ricoprivano interamente le pareti. Ai lati della chiesa ci sono altri ambienti scavati nella roccia, probabilmente usati come abitazione e laboratorio.
La cripta di Cristo Campanerello a Monopoli, è costituita da due navate con corrispondenti absidi, presenta degli affreschi raffiguranti un Arcangelo, una Madonna Odegitria e una Cristo crocifisso tra la Madonna e San Giovanni, che si possono datare alla seconda metà del XIV secolo. Nel XVI secolo fu trasformata in chiesa sub divo, con la costruzione di una chiesa a navata unica.
A poche centinaia di metri dalla Masseria Iacovella (Monopoli), vi è la cripta dedicata a santa Cecilia. Si tratta di un ambiente ad aula unica, separata per mezzo di un templon (parete divisoria con varco centrale affiancato da due finestrelle) dal presbiterio, e caratterizzata da una particolare trabeazione dipinta sulla parete. Il presbiterio presenta un sedile perimetrale e una conca absidale. Le pareti dell’intera cripta sono affrescate da un vasto ciclo di affreschi databili al secolo XI.
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Bari. Ipogeo di Via Martinez, interno della chiesa
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Bari. Ipogeo di Via Martinez, interno
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Bari. Ipogeo di Via Martinez, arcosoli
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Bari. Complesso ipogeo di Masseria Milella, interno della chiesa
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Bari. Complesso ipogeo di Masseria Milella, veduta delle absidi
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Bari. Complesso ipogeo di Masseria Milella, laboratorio
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Bari. Chiesa rupestre di S. Candida, veduta d'insieme
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Bari. Chiesa rupestre di S. Candida, veduta delle absidi centrali
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Bari. Chiesa rupestre di S. Candida, veduta d'insieme