Le stampe devote

a cura di Laura Carracchia

Nelle stampe devote della cultura religiosa popolare, le forme espressive tramite cui si esprime il “sacro”, sono ridotte all’essenziale. Vengono manipolati consapevolmente gli attributi canonici di un Santo, affinché la sua immagine e i suoi poteri siano riconoscibili a tutti. Quest’operazione di riduzione e immobilità iconografica ha dato luogo alla proverbiale espressione: pueti, sanatura e stampa-santi campunu tutti poviri e pizzenti.

S. Paolo, litografia, inizi XX secolo, tipografia Apicella, Napoli, 2017, fotografia digitale Archivio catalogazione Casa-Museo
S. Paolo, litografia, inizi XX secolo, tipografia Apicella, Napoli, 2017, fotografia digitale

Le “immaginette sacre” o i “santini”, come più comunemente sono chiamati, sono stati gli strumenti di propagazione della devozione in mezzo al popolo.

Le stampe devote assieme alla predicazione e alle sacre rappresentazioni, possono ritenersi le forme principali in cui si è articolata l’egemonia culturale che la chiesa ha esercitato nella società del tempo.

Inizialmente le immagini venivano incise su matrici di legno, successivamente su lastre di rame. In poco tempo si moltiplicarono negli ambienti popolari, fogli di carta recanti immagini di santi protettori e di Madonne, grazie agli “stampasanti” sempre più vicini alla committenza popolare. Infatti, le immagini devote si connotano in senso popolare per il valore di cui vengono investite nel loro uso pratico e per certe caratteristiche formali che rendono riconoscibile il rapporto che lega il loro culto a un determinato territorio.

Il pezzo di carta con l’effige del santo assume più potere del santo stesso; esso, con questa funzione magico-protettiva, veniva affisso dietro le porte delle abitazioni, sopra i capezzali, nei granai e nelle stalle.

Altri soggetti raffigurati nelle stampe devote sono il Bambin Gesù, la sacra famiglia, la crocifissione e l’adorazione.

Santa Filomena, incisione all’acquaforte di Ciaccio incisore, prima metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale Archivio catalogazione Casa-Museo
Santa Filomena, incisione all’acquaforte di Ciaccio incisore, prima metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale

S. Giorgio a cavallo, incisione all’acquaforte di S. Puccio, prima metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale Archivio catalogazione Casa-Museo
S. Giorgio a cavallo, incisione all’acquaforte di S. Puccio, prima metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale

La crocifissione, incisione all’acquaforte attribuito a Pera Giuseppe, prima metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale Archivio catalogazione Casa-Museo
La crocifissione, incisione all’acquaforte attribuito a Pera Giuseppe, prima metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale

Il Redentore e gli evangelisti, cromolitografia di Cordey e com., seconda metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale Archivio catalogazione Casa-Museo
Il Redentore e gli evangelisti, cromolitografia di Cordey e com., seconda metà XIX secolo, 2017, fotografia digitale

Bibliografia

Cusumano, Antonio, D’Agostino Gabriella (a cura di), I temi, In Arte popolare in Sicilia, le tecniche, I temi, I simboli, Palermo, 1992