Palazzo Bruno

Lucera, XIX - XIX

L’edificio, dopo un lungo periodo di abbandono, è stato recentemente restaurato: la presenza di intonaco rende illeggibile la tessitura muraria, che si presentava fino ad alcuni anni fa piuttosto compromessa, con diversi interventi di tamponatura all'apparecchiatura originaria. Il complesso è caratterizzato da un impianto poligonale che si sviluppa ad ali attorno ad una corte; in origine era munito di un ampio giardino, oggi notevolmente ridotto a causa della realizzazione di nuovi corpi di fabbrica, che si sviluppava alle spalle del palazzo, visibile ancora nella pianta di Lucera redatta dall'agronomo Gaetano Carrara, datata agli inizi dell’Ottocento. Il portale di ingresso, con arco a tutto sesto, è realizzato in stile rinascimentale, in bugnato rustico a punta di diamante, con epigrafe dedicatoria incisa sul fregio e due stemmi laterali che raffigurano uno scudo con leone accucciato che regge una bilancia con la zampa anteriore destra; il profilo superiore, modanato, presenta una decorazione classicheggiante a kyma ionico, con ovuli e dentelli. Al piano terra sono presenti portali architravati con lunetta a sesto ribassato; sulla cornice marcapiano in corrispondenza sono collocate delle mattonelle smaltate con l'effigie di S. Giovanni di Dio. Al piano superiore sono presenti finestre e porta-finestra con balcone con soglia modanata e cornice lineare. Varcato l'ingresso, si attraversa un androne, con volta a botte realizzata in mattoni, con uno stemma al centro, ormai poco leggibile, e due aperture ai lati definite da blocchi lavorati in pietra, riferibili ad ambienti di servizio, oggi tompagnati; l'androne conduce alla corte centrale, caratterizzata immediatamente sulla sinistra da una scala coperta che porta al piano superiore, e sulla destra, una scala esterna che conduce ad un ballatoio al primo piano

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