monumento funerario

Ercolano, ca 10 a.C - ca 10 d.C

Ara monumentale funeraria costituita da un nucleo di grossi blocchi di tufo grigio successivamente rivestiti da lastre marmoree. In basso, posti su un alto basamento parallelepipedo, sono due gradoni che fungono da base al corpo dell'ara, delimitato inferiormente e superiormente da cornici scolpite su gola rispettivamente rovescia e diritta. Al centro, le quattro facce dell'ara recano grandi lastre marmoree incorniciate su tutti i lati da fregi con girali vegetali. La sommità è coronata da due pulvini cilindrici. Sul fastigio è stato ipotizzato fossero incassate, contrapposte, due statuette in marmo raffiguranti geni dormienti (Ercolano, depositi nn. inv. 77358, 79174, vedi Ascione/Pagano 2000, pp. 79-80), attualmente ricollocate in copia. Sulla faccia principale dell'ara, rivolta verso il mare, è una lunga iscrizione in campo epigrafico delimitato su tutti i lati da una cornicetta costituita da una gola rovescia, su cui è scolpito un kyma lesbio e da un listello e da un'ampia

  • OGGETTO monumento funerario
  • MATERIA E TECNICA tufo grigio/ scalpellatura
    marmo bianco/ scalpellatura
  • MISURE Altezza: 243 cm
    Lunghezza: 296 cm
    Larghezza: 262 cm
  • CLASSIFICAZIONE ARREDI/ARREDI FUNERARI
  • LOCALIZZAZIONE Area suburbana
  • SPECIFICHE DI LOCALIZZAZIONE Sulla terrazza antistante le Terme Suburbane
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1942 Amedeo Maiuri scoprì, sulla terrazza antistante le Terme Suburbane, il grande altare di marmo eretto, come recita l’iscrizione ivi apposta, nel punto in cui il corpo di M. Nonio Balbo fu cremato, completato da una coppia di delicate statuette di geni recanti fiaccole rovesciate in segno di lutto. Nel 1985, Umberto Pappalardo, provvedendo a scavare all'interno dell'ara, rinvenne, a m 2.70 di profondità, un dolio di terracotta con coperchio contenente delle ceneri e una falange non combusta, la cui presenza si spiega con la pratica dell'os resectum. Ciò dimostrò, secondo lo studioso, che l'ara fosse davvero il monumento funerario di Marco Nonio Balbo e non un mero monumento commemorativo a lui dedicato.Marco Nonio Balbo era un personaggio di rango senatorio appartenente ad una famiglia di origine nocerina: egli visse ad Ercolano e fu tribuno della plebe fedele ad Ottaviano nel 32 a.C., ricoprì la carica di pretore e infine proconsole della provincia di Creta e Cirene intorno all'anno 20 a.C. Avendo reso servigi adErcolano facendo restaurare la Basilica, le porte e le fortificazioni, fu nominatopatrono della città e furono a lui erette almeno dieci statue, secondo ladocumentazione ad ora nota, collocate nei luoghi più rappresentativi della città.La lunga iscrizione incisa sulla faccia principale dell’altare (Maiuri 1942, pp. 253, ss.; Shumacher 1976, pp. 165); ricorda una lunga serie di onori postumi tributati dalla città di Ercolano al suo patrono, per decreto del senato e su proposta del duoviro M. Ofillius Celer: dedicargli, in un luogo di rilievo, una statua equestre, realizzare e collocare nel luogo in cui sono raccolte le sueceneri un altare di marmo, avendo cura di far partire da quel luogo una processione in occasione delle celebrazioni dei Parentalia, le cerimonie di commemorazione dei defunti, aggiungere ai giochi ginnici che si tenevano diconsueto un giorno in suo onore e collocare una sedia curule nel teatro durante le rappresentazioni, come simbolo della sua presenza anche dopo la morte. L'insieme degli onori tributati rimanda ad una forma di culto quasi eroico e i gradini di tufo presenti sul lato sud dell'altare fanno pensare ad un utilizzo periodico dell'ara per sacrifici.Il modello monumentale di altare entro recinto funerario, adoperato per la sistemazione dell'ara, potrebbe trovare un riferimento a Roma, nel cenotafio di Agrippa, situato presso i suoi Horti nel Campo Marzio (vedi La Rocca 1984, pp. 87-100). L'altare, verosimilmente coevo alla statua posta su basamento dedicata dal liberto Volusiano a Marco Nonio Balbo, eretta alle sue spalle, è inquadrabilecronologicamente nella media età augustea, tra la fine del I secolo a.C. e l'inizio del I d.C
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500924948
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Parco Archeologico di Ercolano
  • ENTE SCHEDATORE Parco Archeologico di Ercolano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • ISCRIZIONI su lastra entro cornice - QUOD M(ARCUS) OFILLIUS CELER IIVIR ITER(UM) V(ERBA) F(ECIT) PERTINERE AT MUNICIPI / DIGNITATEM MERITIS M(ARCI) NONI BALBI RESPONDERE D(E) E(A) R(E) I(TA) C(ENSUERUNT) / QUM M(ARCUS) NONIUS BALBUS QUO HAC VIXERIT PARENTIS ANIMUM CUM PLURIMA LIBERALITAT̂E / SINGULIS UNIVERSISQUE PRAISTITERIT PLACERE DECURIONIBUS STATUAM EQUESTREM EI PONI QUAM / CELEBERRIMO LOCO EX PECUNIA PUBLICA INSCRIBIQUE M(ARCO) NONIO M(ARCI) F(ILIO) MEN(ENIA) BALBO PRA(ETORI) PRO CO(N)S(ULI) PATRONO UNIVERSUS /ORDO POPULI HERCULANIESSIS OB MERITA EIUS ITEM EO LOCO QUO CINERES EIUS CONLECTI SUNT ARAM /MARMOREAM FIERI ET CONSTITUI INSCRIBIQUE PUBLICE M(ARCO) NONIO M(ARCI) F(ILIO) BALBO EXQUE EO LOCO PARENTALIBU(S)/POMPAM DUCI LUDISQUE GYMNICÌS QUÌ SOLITÌ ERAN̂T FIERÌ DIEM ADICÌ UNUM IN HONOREM EIUS ET CUM IN THEATRO / LUDI FIENT SELLAM EIUS PONÌ C(ENSUERUNT) - capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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