San Giuliano l'Ospedaliere

dipinto, 1600 - 1649

Dipinto inserito in cornice coeva

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
  • LOCALIZZAZIONE Pollenza (MC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è inserito in una cornice coeva di tipica fattura marchigiana, costituita da una fascia piatta laccata nera. Protagonista della tela è la figura di un Santo che indossa un'armatura assiso su una nube con la palma del martirio nella mano sinistra. Tuttavia in basso a sinistra, in dimensioni ridotte, compare un'architettura ecclesiastica con forse annesso un Ospizio, e accanto la figura di un uomo in armatura nell'atto di uccidere qualcuno. Proprio queste figurazioni portano ad identificare il santo verosimilmente con San Giuliano l'Ospedaliere, venerato peraltro come protettore di Macerata dalla Chiesa cattolica e festeggiato il 31 agosto. Gli episodi farebbero riferimento all'uccisione dei genitori e alla successiva scelta di una vita dedicata agli altri. La storia narra infatti di un benestante mercante fiammingo di carattere duro e vendicativo che un giorno, partito per la caccia, non esitò ad uccidere il padre e la madre coricati nel suo letto credendoli la moglie e il suo presunto amante. Dopo questo fatto decise di cambiare vita e di migrare in Europa in cerca di bisognosi conducendo una vita di preghiera e di espiazione. Dopo anni e anni di cammino arrivò sulle rive del fiume Potenza dove cominciò a traghettare pellegrini e malati di lebbra. La leggenda vuole che un giorno un malato di lebbra stava cadendo dalla sua barca e lui non si tirò indietro dal dargli la mano salvandolo dalle acque. Quel lebbroso era il Signore che con quel gesto voleva vedere se Giuliano era cambiato. Il reale pentimento e la vita dedicata alla preghiera e ai poveri bisognosi lo fecero diventare Santo. La tela esplicita il fare di un artista maturo, in grado di restituire puntualmente l'effetto materico dell'armatura indossata dal santo che, nella definizione del volto, esplicita un linguaggio figurativo che palesa l'assimilazione di una cifra stilistica di ascendenza baroccesca. Per dimensione e stile l'opera è da mettere in relazione ad altre tele sempre conservate nel Monastero delle Clarisse: una raffigurante San Michele Arcangelo (1100264268), una un Angelo in volo (1100264261) e infine un'Annunciazione (1100264265)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264262
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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