conversione di San Paolo

dipinto, 1600 - 1649

Personaggi: San Paolo; San Girolamo; Dio Padre. Attributi: (San Girolamo) cappello cardinalizio; leone. Figure: frate cappuccino. Guerrieri. Abbigliamento religioso. Abbigliamento: militare. Animali: cavalli. Armi: scudi; lance

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Marchigiano
  • ATTRIBUZIONI Zuccari Taddeo (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Ancona (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, in origine centinato, era collocato in una cappella laterale dell'antica chiesa dei frati cappuccini di Ancona dedicata a Santa Caterina e a San Paolo apostolo. Qui, nel 1821, la vide lo storico Maggiori che la assegnò a Taddeo Zuccari, riscontrando nella composizione un ricordo del dipinto con analogo soggetto nella cappella Frangipane della chiesa di S. Marcello al Corso a Roma. Recentemente è stata scartata l'ipotesi della Cleri (1993) che il dipinto potesse corrispondere alla “telona grande” con la Conversione di San Paolo di cui parla Vasari, iniziata per il duca di Urbino Guidubaldo II e lasciata “imperfetta”, ossia incompiuta, “appresso Ottaviano suo padre” a Sant'Angelo in Vado, in quanto l'opera citata dal biografo è stata in seguito identificata nella proprietà di una famiglia fiorentina (C. Acidini Luchinat, 1998-1999). Rimangono quindi dubbi sulla committenza dell'opera anconitana. Datata alla prima attività di Taddeo degli anni cinquanta, la critica è concorde nel vedere negli scarti stilistici della tela, che in alcune parti è appena abbozzata mentre in altre è rifinita nei minimi dettagli, l'intervento di più mani. Dopo un primo impianto nell'orbita zuccariana, l'opera passò nelle mani di un altro pittore che integrò le parti mancanti o appena abbozzate (C. Acidini Luchinat), mentre si devono ad un ignoto secentesco le due figure oranti del cappuccino a sinistra e del cardinale a destra, probabile eponimo di San Girolamo, che furono aggiunte quando la tela passò nella chiesa dei cappuccini di Ancona, riedificata nel secondo decennio del XVII secolo. Padre Renato Raffaele Lupi ipotizza che nel ritratto di cappuccino si possa identificare frate Angelo Zuccari, zio di Taddeo, ed è persuaso, sulla scorta dell'Urbanelli (1990), che il dipinto si trovasse già alla fine del Cinquecento nell'altar maggiore della prima chiesa dei cappuccini di Ancona, risalente al 1560 e dedicata appunto a San Paolo apostolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263772
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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