Il Finimondo

dipinto, 1500 - 1503
Signorelli Luca (e Aiuti)
1445-1450/ 1523

Un grande arco in prospettiva inquadra la scena: nell aparte destra una Sibilla appare commentare il testo di un volume, mentre David, ammantato e con turbante, indica il compiersi dei prodigi che annunciano la fine del mondo ad alcuni astanti sbigottiti. Alle spalle del profeta compaiono i vagliardi Enoch ed Elia. Più in alto una donna ed un giovane fuggono dal crollo di un edificio con colonne, forse un tempio, mentre un'altra donna e dei personaggi canuti gravemente. Più oltre un gruppo di armati assale tre giovani, uno dei quali è legato con le braccia dietro alla schiena. Sullo sfondo è il crollo e la distruzione di vari edifici di un acittà, mentre sul vicino lido delle navi sono sollevate in alto delle onde del maremoto e nel cielo compaiono gli astri oscurati dal sole e della luna . Superato il colmo dell'arco, ove appaiono cinque putti in monocromo-uno dei quali sorreggente un clipeo crociato-nella parte sinistra in alto sono figurati quattro esseri alati che scagliano torrenti di fuoco. Al di sotto è la rappresentazione dell'umanità-uomini, donne, vecchi e bambini che, urlando e facendosi schermo, fugge dal disastro, invadendo il primissimo piano

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 353
  • ATTRIBUZIONI Signorelli Luca (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Anche per questo affresco vari sono stati i tentativi della critica di raggiungere una collocazione cronologica più precisa, all'interno delle due date limite del 1500 e del 1503. Il brano è tra i più complessi ed articolati dell'intero ciclo, in quanto fonse in un'unica figurazione episodi distinti che si svolgono su piani diversi (Luzi 1866; Venturi 1922; Dussler 1927): l'effetto è ottenuto grazie ad un magistrale uso della prospettiva, che riesce a rendere nel medesimo momento sia la percezione di avvenimenti concatenati, sia quel senso di scardinamento della realtà dato dall'avverarsi delle profezie apocalittiche (Scarpellini 1964. L'uso dello scorcio appare portato alle massime risultanze soprattutto nella parte sinistra, ove i personaggi del primissimo piano sembrano quasi balzare in fuori e proiettarsi nello spazio realw della Cappella, con un effetto simile a quello che si può riscontrare anche nei brani dell'Antinferno e nel tondo con Empedocle. E' quasi indubbio il ricorso del Signorelli per questa figurazione a fonti testuali quali l'Apocalisse di Giovanni e il Dies Irae (Baldini 1964). Per la parte destra dell'affresco è stato ipotizzato un interventi si aiuti (Carli 1965), soprattutto per le scene in secondo piano: in particolare si è pensato a G.Genga , attivo anche nella vela dei Dottori, dal momento che la figura della giovane donna fuggente è stata poi replicata in modo puntuale proprio dal Genga negli affreschi del Palazzo del Magnifico a Siena (Salmi 1953)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000150555
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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