Rebecca porge al figlio Giacobbe il piatto con la pietanza per Isacco, gro ttesche

decorazione pittorica, 1590 - 1599
Savini Salvio (cerchia)
notizie 1580-1609

Da ds: lungo lo spigolo, grottesche con volute vegetali, clipeo con figura femminile, testina alata, mascherone, vaso con tralci nella lunetta, deli mitata da nastro drappeggiato, scudo ovale con cartigli includente figura femminile allegorica, tra volute vegetali nella vela, motivi vegetali, uc celli, arpia, vaso e riquadro con figura reclinata al centro, finto quadro su mensole con cimasa sagomata e cariatidi laterali, includente ambiente domestico con mensa apparecchiata sulla sn, bracere a ds e arcata sul fond o; in primo piano a sn, Rebecca seduta alla mensa si volge verso sn e porg e un piatto a Giacobbe, in piedi a ds di profilo, abbigliato con corta tun ica e calzari classici in alto, 2 satiri che recano volute vegetali, uccel li in volo, testa di putto in basso, entro scomparto quadrangolare incorni ciato da volute e nastro drappeggiato sorretto al centro da uccello in vol o, lotta di tritoni a monocromo

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Savini Salvio (cerchia)
  • LOCALIZZAZIONE Villa del Cardinale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' questa la prima parte dell'episodio iniziale del ciclo veterotestamenta rio delle storie di Giacobbe, che costituisce il soggetto della sala. Giac obbe, dopo aver comprato dal fratello Esaù la primogenitura in cambio di u n piatto di lenticchie, su istigazione della madre Rebecca progetta di car pire la benedizione dal vecchio padre Isacco ormai quasi cieco: mentre Esa ù si è recato a caccia per procurare la selvaggina richiestagli dal padre, Rebecca, dopo aver preparato un piatto di carne, lo porge a Giacobbe perc hè lo porti al padre fingendosi Esaù, e ne ottenga la benedizione (Genesi 27, 17). Le sette scene sono ritmicamente collocate tra le lunette perimetrali, lun go una fascia decorativa che circonda il dipinto con il "Sogno di Giacobbe " raffigurato al centro della grande volta a padiglione; e sono proposte c ome "finti quadri" inglobati nel tessuto ornamentale delle grottesche, la cui trama risulta qui alquanto diradata e composta di elementi semplificat i e ripetitivi, rispetto al complesso del piano terra, dello scalone e del vestibolo del primo piano, cronologicamente omogeneo e antecedente. La rappresentazione del ciclo di Giacobbe - insieme, come vedremo nelle sa le successive, a quello di Abramo e della Genesi - viene incontro alla vol ontà di arricchire con l'inserimento di brevi testi sacri, peraltro altame nte simbolici, il tessuto allegorico delle decorazioni e rinnovare con nuo vi soggetti la trama figurativa delle grottesche. L'inserimento di episodi vetero-testamentari corrisponde infatti ad una prassi tipica della fine d el '500 che non altera nè squilibra in alcun modo la struttura narrativa p resistente: i nuovi soggetti vengono collocati sullo stesso livello espres sivo degli altri elementi decorativi e dunque riassorbiti, come i paesaggi o le scene mitologiche o le allegorie, nella trama generale. Tra i tanti esempi, rientra in un ambito stilistico particolarmente vicino al Savini e agli artisti attivi alla Villa, il caso, analizzato dalla Vas etti relativamente all'attività fiorentina del Poccetti e dei suoi collabo ratori, di palazzo Salviati-Gerini: rinnovato intorno al 1593, fu decorato a grottesche con l'inserimento di storie bibliche (Abramo, Isacco, Giacob be) ispirate ad una nota e riconoscibile fonte iconografica, la serie dell e incisioni, raccolte sotto il titolo di "Quadrins Historiques de la Bible ", eseguite da Bernard Salomon per le edizioni italiana, tedesca, inglese e spagnola della Bibbia edita da Jean de Tournes a Lione verso la metà del secolo XVI. Interessante notare come proprio gli affreschi di palazzo Sal viati, ed in particolare le grottesche della volta della sala di Abramo - attribuita dalla studiosa ad un anonimo "Maestro delle Storie di Abramo" - mostrino di appartenere ad un ambito stilistico tangente, se non coincide nte, con quello attivatosi nella decorazione della Villa, col quale condiv ide elementi compositivi e modelli di riferimento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000077935
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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