ostensorio - a raggiera, opera isolata di Mercanti Gabriele (sec. XVII)

ostensorio a raggiera, 1624 - 1624

Il piede a base circolare è inciso a volute vegetali e quattro stemmi: due sono gli stemmi della Fabbrica del Duomo, gli altri due presentano tre mezzelune. Il fusto a balaustro ha un decoro fitomorfo e un nodo figurato con quattro testine di angeli. Tre angeli a figura intera sorreggono la teca circondata da cinque pietre: quattro rosse ai lati e una verde in alto. La crocetta apicale con le estremità trilobate presenta la figura del Cristo. All'interno della teca vi è una lunetta dorata a forma di angelo

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
  • ATTRIBUZIONI Mercanti Gabriele (sec. Xvii)
  • LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa tipologia di ostensorio è in uso dalla metà del XV secolo ed allude all'identificazione simbolica dell'Eucarestia con il sole, secondo il versetto biblico "in sole posuit tabenaculum suum" (Salmi, XVIII, 5). L'ostensorio (dal latino medievale "ostensorium", derivato dal participio passato "ostendere", "mostrare") è un contenitore per l'esposizione dell'ostia consacrata. L'uso dell'esposizione eucaristica rislae al tardo Medioevo in seguito all'affermazione della dottrina della transustatazione (IV Concilio lateranenza, 1215). La sua forma deriva dal reliquiario per l'analogia tra la reliquia di un santo e l'ostia consacrata, reliquia di Cristo; infatti inizialmente furono adoperati pissidi o reliquiari riadattati con l'inserimento della lunetta, sostegno per l'ostia, e dotati di. la bolla papale di Urbano VI, poi ratificata dopo il Concilio di Vienna nel 1311-12, l'ostensorio assume notevole importanza nella liturgia e nell'arredo sacro. La sua forma deriva dal reliquiario per l'analogia tra la reliquia di un santo e l'ostia consacrata, reliquia di un santo e l'ostia consacrata, reliquia di Cristo; infatti inizialmente furono adoperati pissidi o reliquiari riadattati con l'inserimento della lunetta, sostegno per l'ostia, e dotati di faccie e coppe trasparenti. Nel tardo Trecento comparvero i primi appositi vasi, contenitori di cristallo sostenuti da una montatura metallica, che nei due secoli successivi assunsero forme proprie, suddivise in quattro tipologie fondamentali: "a torre", "a disco", "a croce", "con figure". Gli ultimi due tipi furono poco diffusi e in uso solo fino al Cinquecento, invece il tipo "a torre" e quello "a disco" si sono mantenuti ed evoluti nelle tipologie dell'ostensorio architettonico, dell'ostensorio a coppa e di quello raggiato, a seconda della forma del ricettacolo. Con il Seicento la diffusione di questo vaso raggiunse l'apice e proseguì nei secoli successivi in seguito al culto eucaristico esaltato dalla Chiesa Cattolica contro le posizioni protestanti che negavano la presenza di Crsito sotto la sua specie. Gabriele Mercanti fu al servizio dell'Opera del Duomo dal 1612 al 1646, anno della sua morte; realiazzò due opere museive per la facciata (lo Sposalizio della Vergine, 1612, S. Anna e S. Gioacchino, 1618-40), due piccole statue di angeli nella Cappella di S. Lazzaro (1624) e opere di oreficeria tra cui questo ostensorio in argento. In esso infatti compare il punzone di Gabriele Mercanti, "G.M" con sopra una mezza luna (Bulgari, 1966, p. 72; Bartella, 1973, p.6) ed inoltre in un documento del 6 giugno 1624 il Camerlengo Angelo Avveduti ricorda "come da M. Gabriello Mercanti […] fu fatta per mio ordine una custodia di argento per portare il SS.Sacramento […] dal quale fu lavorata con molta diligentia et abbellita con sei angeli che la sostengono d'argento con un crocifisso d'oro a proportione in cima, e l'Ill.mo Sig. Cardinal Crescenti nostro Vescovo per tale custodia donò scudi 25 […] " (A.O.D., Mem. 1611-1631, 1624, 6 giugno). E sul piede dell'ostensorio vi è lo stemma (tre mezze lune) del cardinale Pietro Paolo Crescenti (1572-1654), divenuto nel 1611cardinale prete dei SS. Nereo e Achilleo con papa Paolo V, che nel 1612 gi conferì il vescovato di Rieti dal quale passò nel 1621 sotto Gregorio XV a quello di Orvieto (Moroni, 1842, XVII, pp. 185-6; Ughelli, 1717, I, colo. 1479)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060475
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • ISCRIZIONI in due scudi della base dell'ostensorio - O.P.S.M - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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