stemma cardinalizio

emblema, 1620 - 1620

Lo stemma è compreso in un ovale terminante in volute e riccioli ed è incorniciato dalle insegne ecclesiastiche, il cappello e i due cordoni a tre ordini di nappe. Il campo è diviso in quattro parti, a due a due uguali: a sinistra in basso e a destra in alto sono tre bande orizzontali in rilievo; a sinistra in alto e a destra in basso una banda ondulata obliqua con ai lati due rosette

  • OGGETTO emblema
  • MATERIA E TECNICA PIETRA CALCAREA
  • LOCALIZZAZIONE Terni (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma appartiene chiaramente al vescovo di Spoleto Lorenzo Castrucci "insigne benefattore del castello, dove si ritirò a vivere gli ultimi anni della sua vita, vi morì e vi volle essere seppellito" (S. Nessi - S.Ceccaroni, San Gemini e dintorni, San Gemini 1975, p.98). L'iscrizione è riportata da Felice Contelori nelle sue Memorie historiche della terra di Cesi, dove si afferma che essa fu qui posta "d'ordine della comunità di Cesi, in memoria delli benefici ricevuti da Monsignor Vescovo Castrucci". Il Contelori lo nomina ancora a proposito del monastero di S.Agnese (p.93): "Essendo venuto a Cesi Monsignor Lorenzo Divorsi nominato de'Castrucci nobile lucchese, accertato della povertà delle monache, cominciò con mano liberale a sollevare la loro povertà (...) alli 4 di Ottobre 1611, mise la prima pietra nelli fondamenti della chiesa nuovamente disegnata, e perfettionò la fabrica a sue spese l'anno 1613 (...) e alli 8 di Settembre vi cantò la prima Messa..."Il vescovo sembra essere già in Cesi nel 1604, quando, a detta del Contelori, iniziò la clausura delle monache benedettine, e presumibilmente vi restò fino alla morte; il Contelori (p.97) ricorda che la sua sepoltura è nel pavimento della chiesa di S.Agnese e ne riporta l'iscrizione datata: DIE XVII APRILIS M DC LV / VIXIT ANNOS LXXXIV, dalla quale si ricava anche la data della sua nascita, 1571. Nel Dizionario biografico degli italiani, sotto la lettera C si parla della famiglia Castrucci di Lucca ed in particolare di Giovan Battista C. (1541-1595) che divenne cardinale il 18 dicembre 1585, e di un Vincenzo C. (fine XV sec. - 1551) che ebbe cinque figli: Castruccio, Giovan Battista, Vincenzo, Lucrezia e Caterina. Nel 1562 Lucrezia sposò Francesco di Lorenzo Diversi. Qui si arresta l'albero genealogico, ma molto probabilmente discende da questo matrimonio il nostro vescovo. In questo caso sappiamo anche che egli era nipote di un cardinale, fratello della madre, e questo poteva ben spingerlo ad accogliere il cognome di questa, visto inoltre che suo padre era morto presto (il suo assassinio fu condannato nel 1597). Egli divenne vescovo di Spoleto il 17 luglio 1617 (Hierarchia Catholica, vol.IV, p.321) e di lui ci dice l'Ughelli: "S.Refer. à Paulo V fuit an.1617 die 17 mensis Iulii. Hic Episcopale Palatium exornandum curavit, fuorum Antecessorum longissimam feriem, quam quaesitissima diligentia indagavit, atque expiscatus est, praeleganti pictura in Episcopali Aula expressit. Adhuc superstes est, ab eoque maiora pietatis monumenta honorum plerique expectant. ("Conservatorium et miserabilum puellarum aperuit. Patres Soc. I. Spoleti excepit; obiitque 1655 mense Aprili")." Il suo stemma così come appare scolpito sulla facciata di S.Angelo unisce in uno solo i due stemmi della fam.Castrucci e Diversi, entrambe di Lucca (su ciò si veda G.B.Crollanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte fiorenti, Pisa 1866, vol.I, p.362: "Diversi di Lucca (...) Arma: fasciata di rosso e d'argento, accompagnata da due rose dello stesso, una in capo ed una in punta". Da notare che nello stemma non compaiono le insegne vescovili (pastorale e mitra d'oro) anche se l'iscrizione sottostante lo ricorda in questa veste. Il Contelori (Memorie historiche...cit., p.81) così ricorda l'intervento del vescovo in S.Angelo: "Nella terra di Cesi tiene il primo luogo fra l'altre chiese la chiesa di S.Angelo parochiale, e Matrice col titolo di Arciprete; e situata vicino alla Porta della Terra nella parte più bassa nominata perciò Porta S.Angelo fiancheggiata dalle mura castellane, e stanze dell'arciprete restaurata da Monsignore Vescovo castrucci con il contiguo torrione." Da queste parole non si comprende precisamente se le stanze arcipetrali poste sopra la navata destra della Chiesa e raggiungibili mediante una scala interna addossata alla parete destra di questa (cfr.scheda n.cat.gen.00042437) fossero state costruite o rimaneggiate in tale occasione, o se l'opera di restauro prevedesse soltanto un lavoro di consolidamento delle strutture portanti, risolto con la costruzione del torrione a sezione semicircolare che si addossa alla parete destra della chiesa e alle mura della "Terra" che coprono il dislivello fra la strada ed il piano della chiesa. Tale torrione fu in parte demolito nel 1904 e alla sommità fu ricavato un terrazzo adiacente alle stanze del secondo piano. Il direttore dell'Uff. reg. per la conservazione dei monumenti, arch.Viviani, in una lettera del 12 aprile 1904, chiede al Lanzi di fare un sopralluogo nella chiesa, dopo aver ricevuto dall'Uff. tecnico di finanza una relazione "dalla quale risulta essere inevitabile la demolizione del torrione fortilizio del secolo XVI, a ridosso del quale è in parte costruita la casa canonica di cui si tratta". (Prot.831, Pinacoteca com. di Terni). Il Lanzi risponde al Viviani che il torrione e la scala non presentavano alcun interesse dal lato artistico e neppure da quello storico
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000042390
  • NUMERO D'INVENTARIO 9825
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sotto lo stemma - LAURENTIO CASTRUCCIO / NOBILI LUCENSI EP.O SPOLETINO / OB INSIGNIA IN HOC OPPIDUM BENEFICIA / S.AGRESTIS MONASTERIO RESTITUTO AC / TEMPLO ERECTO, ALIIS SACRIS AEDIBUS / INSTAURATIS SINGULARI DEMUM ERGA / OMNES PRAESTITA MUNIFICIENTIA / MAGISTRATUS POP.Q CAESANUS PATRI OPT. / GRATI ANIMI MONUMENTUM POSUERUNT / ANNO DNI M. DC. X. X - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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