vaso di fiori

dipinto 1690-1710

Ciclo di dodici tele rettangolari di dimensioni diverse, raffiguranti vasi di fiori

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Napoletano
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa serie di pitture di natura morta era parte della collezione romana del cardinale Alberoni (Inventario, 1735, f. 24 r.) e fu valutata nella stima del Pozzi la somma di dodici scudi (Rossi, III, 1978, p. 227). Primo a prestare attenzione alle pitture fu il Pancotti che le giudicò di mano fiamminga prodotte nel primo Settecento (Pancotti, 1932, p. 17); il Rossi qualche anno dopo le pubblicò senza alcuna attribuzione ricordando piuttosto la provenienza (Rossi, 1939, p. 15). A Mario de' Fiori i dodici quadretti sono invece stati riferiti dalla Zangrandi (1952, p. 10) pure senza motivare la lettura critica offerta. In questa direzione ha operato, successivamente, il Rossi con la conferma dell'attribuzione a Mario Nuzzi, assegnata, su base squisitamente stilistica, lamentando l'assenza del catalogo della produzione dell'artista romano (Rossi, 1978, p. 214). L'Arisi in tempi più recenti ha sottolineato "l'aria tutta settecentesca" delle composizioni, attribuendole ad uno specialista della natura morta: Ludovico Stern. L'artista, nato nel 1709 e giovanissimo nel 1735 quando, è noto, le dodici pitture appartenevano già ad Alberoni, aveva comunque avuto una produzione in proprio come conferma la tela firmata e datata 1734 restituitagli dal Busiri Vici, episodio che Arisi porta come prova indiziaria per avvalorare l'attribuzione allo Stern (cfr. Arisi - Mezzadri, 1990). Non mi sembra però un'assegnazione tutto sommato convincente perché le pitture sono ancora lontane dalla leggerezza e dal carattere asimmetrico, sinuoso e libero, come dalla luminosità dei colori più tipica della produzione settecentesca romana. Le pitture, malgrado il precario stato di conservazione, conservano piuttosto una certa solidità nell'impianto strutturale e una verve tutta barocca, che fanno pensare all'ambiente spagnolo intriso di cultura fiamminga, francese ed italiana. Morì ad Alicante sul finire del secolo, il napoletano Giuseppe Rocco un vero specialista nel genere della natura morta, mentre la figlia Elena andrà a corte riscuotendo un certo successo; le tele potrebbero provenire dalla collezione spagnola del cardinale Alberoni (Periti, 1991/92, p. 277)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800306771
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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