camicia (elemento d'insieme)

motivi decorativi floreali, 1930 ca

Veste lunga sin sotto le ginocchia, priva di maniche e di colletto e fornita di due larghe spalline. la scollatura rotonda ha un'apertura nella parte mediana del petto, che si chiude con due bottoni di madreprela posti su una lista #traspòrt# o #piegùn#, dello stesso tessuto della camicia #tèira bumbasò# o #tèira ed famìa#. Spalline, scollature e lista pettorale sono orlate con festoni rotondi. Poco sotto la scollatura, ai lati dello sparato, vi sono due esili ramoscelli con fiori foglie epallini, disposti simmetricamente e ricamati a punto pieno #pùnc pìn# e punto erba #fir d'èrba#. Sotto il ramoscello di destra sono ricamate, sempre a punto pieno, le lettere ST. L'indumento si allarga alquanto verso il basso, tramite l'applicazione di gheroni #gòide#, per agevolare i movimenti di chi l'indossa

  • OGGETTO camicia
  • MATERIA E TECNICA canapa
    filo di cotone
    cotone
    tessuto
    tessitura
    cucitura a macchina
    ricamo
  • MISURE Altezza: 105
    Larghezza: 75
  • SOGGETTO motivi decorativi floreali
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Magliano Alfieri (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La camicia faceva parte del corredo #fardèl# di Teresa Sacchetto. La cultura tradizionale delle campagne prevedeva, fino a non molti anni fa, che la donna che andava a nozze portasse con sè, nella casa del marito, un insieme di capi di vestiario e di biancheria presonale e domestica. Il vestiario e la biancheria potevano essere preparati dalla futura sposa, ma anche, se questa non ne aveva la capacità o il tempo, dalle parenti o da artigiane del luogo. Il corredo era più o meno ricco a seconda delle condizioni della famiglia, e poteva comprendere dozzine edozzine di capi. Era considerato molto importante, tanto da costituire segno d'orgoglio per la sposa e la sua famiglia, che lo mostravano come oggetto d'ammirazione a parenti, amici e vicini. Un canto nuziale rituale ricorda in una strofa l'importanza del corredo presso le classi contadine: "E a la màre ed la spùsa/ ei dùma in bèl bindèl,/ a l'à marià la fìa,/ l'a fàie in bèl fardèl". Continua in AN - OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO indossata a volte direttamente sulla pelle, a volte sulla maglietta di lana o cotone
    l'indumento veniva indossato passando il capo da sotto ed era infilato nei mutandoni lo sparato pettorale veniva aperto per poter allattare il neonato
  • CRONOLOGIA D'USO 1930 post
  • LUOGO DI REALIZZAZIONE Magliano Alfieri (CN) - Piemonte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027233
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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