San Bartolomeo

dipinto, 1790 - 1799

Provvista di cornnice lignea a più modanature ornate lateralmente con girali vegetali, la tela reca dipinto a mezzo busto la figura di un santo aureolato. Questi, rappresentato di semiprofilo, con lo sguardo sollevato verso l'alto, ha la barba e lunghi capelli castani ondulati, ricadenti sulle spalle e porta un manto rosso scuro che si avvolge in morbide pieghe intorno alle braccia, lasciando scoperta sul davanti la tunica verde. Il santo ha la mano soinistra poggiante sul petto, mentre con la destra regge un libro e un coltello. Proprio questo ulktimo attributo iconografico consente di identificare con l'apostolo Bartolomeo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 88
    Larghezza: 68
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Ivrea (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro, di difficile lettura date le tristi condizini di conservazione in cui ci è giunto, sembrerebbe un'opera di tardo Settecento, dovuta ad un pittore non particolarmente raffinato che, se affronta con una certa disinvoltura i problemi di volume e prospettiva (si vedano, ad esempio, il particolare della mano che tiene il libro e il coltello, o gli ampi panneggi del manto), rileva invece minor sensibilità nella scelta della gamma cromatica (colori in foprte contrasto e pesanti ombreggiature) e nella resa delle mani, di disegno piuttosto impacciato e sommario. L'insolita ubicazione del quadro fa pensare ad una sua diversa collocazione originaria, mutata probabilmente in occasione di qualcuno dei numerosi rimaneggiamenti subiti dalla Cattedrale eporediese. A questo proposito non parrebbe del tutto fuori luogo ipotizzare che la presente tela fosse un tempo collocata dsull'antico altare di S-. Bartolomeo, che si trovava nella Cappella di S. Tegolo, situata in fondo a sinistra della navata meridinale del Duomo. La cappella che, oltre all'altare di S. Sebastiano, accoglieva anchew quelli di S. Tegolo e S. Giacomo, essendo deteriporata per l'umidità, fu demolita nel 1846, per erigervi l'attuale Sala Capitolare ((G. BENVENUTI, Istoria dell'antica città di Ivrea, fine sec. XVIII, pubblicata col titolo do Storia di Ivrea, Ivrea 1976, pp. 724-725; G. BOGGIO, Il Duomo di Ivrea, Ivrea 1926, pp. 180, 204, 244). Date le dimensioni del dipinto, si potrebbe tuttavia pensare che esso abbia fatto parte di una serie di ovali raffiguranti i dodici apostoli, collocati verosimilmente lungo le pareti della navata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100027027
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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