Il tardo Barocco ad Avola
Avola è un Comune del libero consorzio comunale di Siracusa, famoso per la produzione della mandorla e del vino Nero d'Avola. Si affaccia sulla costa ionica della Sicilia orientale, nel Golfo di Noto.
Costruita ex novo dopo il terremoto del 1693, presenta un impianto urbanistico a pianta esagonale del tutto particolare, progettato dall'architetto gesuita Angelo Italia. La sua splendida piazza principale, sulla quale affacciano la Chiesa Madre e altri palazzi signorili, e le chiese tardo barocche che si trasformano in quinte urbane dall'effetto scenografico, la rendono un gioiello dell'architettura tardo barocca locale.
Archivi fotografici ICCD
Avola Antica - Convento
L'antica Abola sorgeva sulle colline dei monti Iblei, alle spalle dell'attuale abitato. In epoca medievale si presentava come una cittadina fortificata caratterizzata dalla presenza di un castello e da oltre venti chiese. Quando nel 1358 divenne una signoria della famiglia Aragona, conobbe uno sviluppo demografico ed economico che s'intensificò nel corso del XVI-XVII secolo.
Il terremoto che colpì la Sicilia sud-orientale nel 1693, distrusse completamente l'antica città, costringendo la popolazione a spostarsi verso la costa e rifondare, a 8 km di distanza dal sito originario, la nuova città. Avola si trasformò così da cittadina montana a cittadina di mare.
Il Principe Nicolò Pignatelli Aragona Cortés, nipote di Papa Innocenzo XII, affidò la progettazione della Nuova Avola a Padre Angelo Italia, un architetto palermitano appartenente all'ordine dei Gesuiti.
Nella progettazione del nuovo assetto urbano, ispirato ai criteri di razionalità e rigore geometrico dei trattati architettonici antichi utilizzati nel Sei e Settecento, fu adottata una soluzione a pianta centrica esagonale molto innovativa. All'interno del perimetro esagonale fu tracciata una rete viaria ortogonale nella quale i due assi viari principali, l'attuale Corso Garibaldi e Corso Vittorio Emanuele, andavano a formare una croce (con esplicito riferimento al simbolo cristiano), delimitando i quattro quartieri della città. Dove s'incontrano i due assi, si innestò la Piazza Maggiore, attuale Piazza Umberto I che, fino alla metà dell'Ottocento, svolgeva la funzione di mercato pubblico. Sulla piazza si edificarono la Chiesa Madre di San Nicolò e, in posizione speculare, il Palazzo del feudatario con l'annessa Torretta dell'orologio.
Sui punti terminali dei due assi viari principali furono costruite altre quattro piazze, sulle quali furono erette delle chiese con scenografiche facciate tardo barocche.
Durante il corso dell'Ottocento e del Novecento l'edilizia urbana continuò a svilupparsi, ampliando i confini della cittadina verso l'esterno. Vennero costruiti eleganti edifici in stile Liberty che accrebbero il fascino architettonico della Piazza Maggiore. Lungo i due principali assi viari, vennero edificati importanti edifici neoclassici, come il Palazzo del Municipio e il Teatro Garibaldi. Fu, infine, inaugurato un collegamento viario con il mare.
L'originaria planimetria urbana venne in parte trasformata, mantenendo tuttavia intatta la sua struttura caratteristica.
La Nuova Avola rappresenta quindi un mirabile esempio dello sforzo collettivo di ricostruzione post terremoto. Come accadde per Noto, l'antica cittadina costruita sulle colline dei monti Iblei venne abbandonata e ricostruita ex novo in un sito poco distante da quello originario. Ciò ha permesso lo sviluppo di un impianto urbanistico del tutto particolare, ispirato ai criteri di razionalità e geometria, nonché a criteri antisismici di ariosità degli spazi urbani, divenendo una sorta di "città ideale".
Sebbene non rientri tra gli otto Comuni del Val di Noto iscritti nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO sotto il titolo de Le città tardo barocche del Val di Noto, Avola custodisce un patrimonio artistico e architettonico tardo barocco di grande interesse, per lungo tempo riprodotto nelle cartoline e nelle immagini fotografiche come esempio del Barocco siciliano.
Nei fondi fotografici dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) di Roma sono conservate delle cartoline risalenti al primo Novecento che mostrano gli edifici religiosi e civili più rappresentativi di Avola. Riscoprendo il patrimonio fotografico legato alla cittadina, è così possibile ripercorrere anche la storia della città e dei suoi edifici tardo barocchi.
Comune di Avola, La Storia, 20/07/2021 (LINK)
Wikipedia, Avola, 20/07/2021 (LINK)
CUMO. Album del territorio - Avola, Vie storiche, 21/07/2021 (LINK)