burattino (burattino a bastone con braccia,occhi e cappello mobili)
Facanapa,
primi anni '80 del Novecento
Rappresentazione di Facanapa, personaggio del teatro marionettistico veneto caratterizzato dal nasone (napa# in dialetto). Sul volto spiccano un grande sorriso con baffi e le gote di un rosa più intenso. Il costume molto colorato, è composto da una veste a fiori sormontata da una casacca senza maniche, anchessa con fantasie fiorate e bordata sulla parte bassa da una passamaneria gialla frangiata che ritorna anche sul collo. Un bottone rosa la tiene chiusa allaltezza del petto. In posizione instabile è poggiata sulla testa una bombetta e al collo si trova una cravatta rossa a farfalla.
- FONTE DEI DATI Regione Veneto
- OGGETTO burattino
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MATERIA E TECNICA
cartapesta, colla di farina di grano, legno, stoffe di cotone e sintetica, passamaneria, colore a olio, capello organico, ferro
Impasto, modellatura, coloritura, verniciatura della cartapesta; sagomatura, coloritura del legno; taglio, cucito, incollaggio delle stoffe
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MISURE
Altezza: 60 cm
Larghezza: 25 cm
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SOGGETTO
Facanapa
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CLASSIFICAZIONE
teatro di burattini
- AMBITO CULTURALE Italiana, Veneta
- LUOGO DI CONSERVAZIONE fondo Bepe Pastrello
- LOCALIZZAZIONE Casa Costanzo
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Pastrello, chiamato da tutti Bepe, nasce nel 1906 a Villarazzo, frazione del comune di Castelfranco Veneto in provincia di Treviso. La scolarizzazione è minima, infatti in quanto orfano di padre deve interrompere la prima elementare. A 12 anni entra come garzone nel collegio Aldo Masieri di Castelfranco Veneto dove avrà modo di sperimentare il teatro di burattini organizzato durante il carnevale per i ragazzi ospiti del convitto. Concluso dopo pochi anni il lavoro di garzone, Pastrello si costruirà un suo teatrino con burattini e scenografie per realizzare dei propri spettacoli, ottenendo anche la licenza per Spettacoli viaggianti da parte del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Dal 1933 fino alla fine della seconda guerra mondiale lavora come operaio in una fabbrica di bombe, dedicandosi al teatro di burattini solo la domenica, girando per le varie piazze. È documentata anche per un periodo lattività di venditore ambulante di ghiaccioli di sua produzione. Successivamente e fino al 1965 quella di burattinaio sarà invece lunica professione con cui manterrà anche la famiglia. La sua attività di burattinaio sarà tutta svolta nei paesi del trevigiano, con qualche sconfinamento nel padovano e nella provincia di Venezia.
- TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
- FUNZIONE E MODALITÀ D'USO animazione di spettacoli di burattiniIl burattino era sostenuto in posizione verticale e mosso impugnando lasta. La torsione a destra e sinistra faceva ruotare gli occhi orizzontalmente e muovere il cappello . Mentre tramite oscillazioni dallalto al basso si otteneva lapertura e chiusura della bocca. Con un solo dito il burattinaio poteva anche sollevare e abbassare il braccio destro del burattino tirando un anello presente sullasta e collegato a dei fili. Come burattino a bastone poteva anche essere poggiato (assieme ad altri) su supporti di latta posizionati sullasse del boccascena o in secondo piano, per arricchire di personaggi la scena, mentre Pastrello animava dei burattini a manicotto. Di queste presenze fisse capitava che Pastrello muovesse solo le braccia, tramite il meccanismo dei fili collegati a un anello, e magari più di uno assieme facendo passare uno spago attraverso più occhielli.
- CRONOLOGIA D'USO ante 1991
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AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
OTIUM S.R.L
OTIUM S.R.L.
Otium s.r.l.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S160
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0