teatrino per burattini (teatrino per burattini)

anni '70 del Novecento

Teatrino composto da una ossatura smontabile di assi fissate tramite viti passanti o ad incastro. La struttura è coperta su tutti i lati da dei teli che lasciano libero solo il foro del boccascena.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO teatrino per burattini
  • MATERIA E TECNICA legno / ferro / cordini / tela di cotone / latta
  • MISURE Profondità: 100 cm
    Altezza: 245 cm
    Larghezza: 230 cm
  • CLASSIFICAZIONE teatro di burattini
  • AMBITO CULTURALE Italiana, Veneta
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE fondo Bepe Pastrello
  • LOCALIZZAZIONE Casa Costanzo
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Pastrello, chiamato da tutti Bepe, nasce nel 1906 a Villarazzo, frazione del comune di Castelfranco Veneto in provincia di Treviso. La scolarizzazione è minima, infatti in quanto orfano di padre deve interrompere la prima elementare. A 12 anni entra come garzone nel collegio “Aldo Masieri” di Castelfranco Veneto dove avrà modo di sperimentare il teatro di burattini organizzato durante il carnevale per i ragazzi ospiti del convitto. Concluso dopo pochi anni il lavoro di garzone, Pastrello si costruirà un suo teatrino con burattini e scenografie per realizzare dei propri spettacoli, ottenendo anche la licenza per “Spettacoli viaggianti” da parte del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Dal 1933 fino alla fine della seconda guerra mondiale lavora come operaio in una fabbrica di bombe, dedicandosi al teatro di burattini solo la domenica, girando per le varie piazze. È testimoniata anche una sua attività di gelataio ambulante, probabilmente negli anni Quaranta. Successivamente e fino al 1965 quella di burattinaio sarà invece l’unica professione con cui manterrà anche la famiglia. La sua attività di burattinaio sarà tutta svolta nei paesi del trevigiano, con qualche sconfinamento nel padovano e nella provincia di Venezia.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO il teatrino seriva per celare la figura del burattinaio mentre questo animava i burattini e far visualizzare, tramite il fondale, lo scenario in cui era ambientata la rappresentazione
    La struttura era montata assemblando le assi tramite viti passanti e sistemi ad incastro. I teli esterni erano fissati con chiodi e cordini all’intelaiatura predisposta. Sul fronte venivano appesi dei teli dipinti a tempera a incorniciare il boccascena. Mentre sul lato interno, parallelamente al boccascena erano appesi i teli, sempre dipinti a tempera, delle quinte e dei fondali. Sotto al boccascena e ai lati interni, dei piccoli coni di latta, fissati alle assi, erano usati per inserire il bastone di supporto dei burattini in attesa di essere fatti entrare in scena. All’interno del teatrino si trovava anche una asticella con chiodi a cui erano appesi verticalmente i burattini a guanto, tramite il gancio posizionato sulla nuca di alcuni di essi. Al termine dello spettacolo la struttura era smontata e riportata a casa del burattinaio
  • CRONOLOGIA D'USO tra gli anni '70 e '80 del Novecento
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Marta Favaron
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente locale
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA S160
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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