anfora (Dressel 6A)

50 a.C. - 99 d.C.

Anfora con orlo a fascia distinto da un gradino dal collo lungo e cilindrico, corpo piriforme, spalla obliqua segnata da un anello all'attacco del corpo, puntale corto e pieno, anse robuste con gomito arrotondato e sezione ovoidale, impostate al di sotto dell’orlo, scendono leggermente spioventi sulla spalla. Sull’orlo, bollo, in cartiglio rettangolare con lettere in rilievo: (AM)(PHI)O.(AVTR)ON Amphion compare come cognome maschile su iscrizioni di Aquileia (CIL V, suppl., 272), Pola (CIL V, suppl., 12), Este (CIL V, suppl., 551), mentre un figulo Amphio bolla terra sigillata nelle officine di C. Annivs, C. Cativs, Messienvs e Vibivs. Un AMPH( ) viene indicato come vasaio della Pianura Padana in età tiberiano-claudia. Un Felix Atroni bolla un'anfora di Verona. Autronius dovette essere il proprietario di una o più officine nelle quali Amphion e Felix lavoravano come dipendenti. Le anfore Dressel 6A, forse vinarie, furono prodotte nella penisola istriana e in Veneto, ma probabilmente anche nell'agro aquileiese, in Emilia e nel Piceno. L'argilla è di colore arancio rosata con ingobbio giallognolo a chiazze rossastre.

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