ad Aurelia Tryphaina e alla sua famiglia (iscrizione lastra rettangolare con iscrizione funeraria)

ca. 150 d.C. - ca. 250 d.C.

Lastra rettangolare con iscrizione sulla fronte. Sul bordo superiore presenta la traccia di un precedente fissaggio metallico e sui fianchi due fori rotondi.

  • FONTE DEI DATI Regione Veneto
  • OGGETTO iscrizione lastra rettangolare con iscrizione funeraria
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco a grana fine
  • MISURE Altezza: 49.5 cm
    Spessore: 7.2 cm
    Larghezza: 69 cm
  • CLASSIFICAZIONE stele funeraria
  • AMBITO CULTURALE Ambito Culturale Greco, Microasiatico, Produzione Di Età Imperiale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • LOCALIZZAZIONE Museo Lapidario Maffeiano
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le lettere sono incise con tratti profondi, molto apicati; si notino l'ypsilon con un trattino che taglia l'asta verticale, e il prolungamento a sinistra dei tratti esterni orizzontali dell'epsilon e del sigma. A partire dalla settima riga, la superficie fu ribassata, presumibilmente per cancellare e riscrivere un testo inciso erroneamente. Benché il ductus delle lettere non cambi nella seconda parte del testo, vi si nota qualche variante, per esempio l'uso di una diversa forma di omega e la comparsa delle legature fra due o più lettere, che nella prima parte sono limitate ad una sigla di uso piuttosto raro che compendia il "kai". Nella sezione inferiore dell'iscrizione non appaiono più i segni d'interpunzione, che caratterizzano invece le prime sei righe del testo. L'edificio sepolcrale, indicato con il termine heroon, comprendeva forse già un sarcofago (l. 9), ma Tryphaina ne acquistò per sé uno nuovo, scegliendolo di marmo di Proconneso (odierna Marmara). L'uso del termine "angheion" ad indicare il sarcofago è unico a Smirne, mentre è caratteristico della Licia e della Panfilia. La donna curò probabilmente anche altre opere di ampliamento, visto che all'uso della tomba sono ammesse parecchie persone, alcune delle quali a lei legate da vincoli che il testo non specifica (ll. 3-5). Nella seconda pare dell'iscrizione è ricordata una multa per i trasgressori, da devolversi al santuario della Madre degli dèi Sipilene, uno degli aspetti locali della Grande Madre microasiatica. L'epigrafe termina con la data della registrazione ufficiale delle disposizioni riguardanti la tomba e conservate nell'archivio pubblico. Il magistrato ricordato per la datazione è lo stephanephoros, funzionario a carattere sacro che in numerose città dell'Asia Minore aveva il privilegio dell'eponimia.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Reperti archeologici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA C023091
  • ENTE SCHEDATORE C023091
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • ISCRIZIONI fronte - Aurelia Tryphaina, figlia di Alexandros, fece costruire/ l'heroon familiare (lett. ancestrale) per sé e per i propri eredi/ e liberti, e per Antonios Melitinos con/ la moglie Homoia e i loro figli, e/ il solo Pamphylos; avendo acquistato il nuovo sarcofago di marmo/ proconnesio, quello posto sotto (?) il solario. Nessun altro/ è autorizzato ad essere sepolto nel nuovo sarcofago,/ eccetto la sola Tryphaina; ugualmente (nessuno lo può)/ nell'altro sarcofago ancestrale, né è autorizzato ad alienare/ l'heroon. Se qualcuno oserà contravvenire a queste disposizioni,/ pagherà alla Madre degli dèi Sipilene/ 2.500 denari. La copia di questa iscrizione/ è depositata nell'archivio; registrata/ mentre Aelios Bion era stefaneforo, nel terzo mese - Incisione - greco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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