fotocamera a lastre

post 1901 - post 1910

Questo obiettivo è montato su una base in legno di forma rettangolare che serviva per il posizionamento sul porta obiettivo dell’apparecchio fotografico. L'obiettivo è fissato alla tavoletta in legno grazie ad una flangia circolare in metallo che sua volta, tramite delle viti è agganciata ad un anello di legno. L'obiettivo è costituito da un cilindro in metallo nel quale sono inserite due combinazioni di lenti alle due estremità. Tra le due lenti è inserito il diaframma a foro circolare fisso con un’apertura focale F: da 8 a 64

  • OGGETTO fotocamera a lastre
  • AMBITO CULTURALE Ambito Industriale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza BB.CC.AA. Siracusa
  • LOCALIZZAZIONE Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Siracusa
  • INDIRIZZO Piazza Duomo, 14-15, Siracusa (SR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sin dalla nascita della fotografia (1839) i produttori di lenti ed obiettivi fotografici si trovarono a dover risolvere per tentativi, numerosi problemi dovuti agli obiettivi utilizzati. Lo sviluppo degli obiettivi fotografici procedette in maniera lenta rispetto allo sviluppo degli apparecchi fotografici, soprattutto a causa dell'approccio empirico della maggior parte dei costruttori che preferivano procedere per tentativi al posto che progettare sulla base delle leggi dell'ottica delle lenti sviluppate da Gauss, Petzval, von Seidel, ecc. I primi obiettivi erano costituiti da lenti singole posizionate in modo tale da ottenere le migliori immagini possibili in determinate condizioni. Ben presto si pose il problema di rendere gli obiettivi acromatici e furono così introdotti i doppietti (doublet) fissi costituiti da due lenti in sequenza. Il primo obiettivo usato su un apparecchio fotografico, nel 1839, fu l'acromatico per paesaggi (Achromatic Landscape lens) di C. Chevalier, con apertura F/15. Presto furono prodotti obiettivi più veloci ovvero con aperture maggiori. Il passo successivo vide il montaggio di due elementi simmetrici identici collocati in posizioni opposte ad un diaframma fisso, per eliminare le distorsioni (1859) (Doublet lens). Già durante i primi anni dalla nascita della fotografia, molti produttori di obiettivi provarono gli effetti dell'inserimento di un elemento divergente tra una coppia di lenti convergenti. Il primo esempio fu il Triplet prodotto da A. Ross nel 1841 per Fox Talbot. Tra il 1866 e il 1890 venivano prodotti quattro tipi di obiettivi: per paesaggi (Landscape lens), per ritratti (Portrait lens), grandangolo (wide-angle Globe lens), e un obiettivo dalle caratteristiche intermedie denominato Rapid Rectilinear. Sino agli anni '30 gli obiettivi Petzval Portrait e Rapid Rectilinear vennero prodotti e largamente utilizzati. Fino al 1890 l'astigmatismo rimase un difetto non controllabile. Quando nel 1885 E. Abbe e O. Schott della Zeiss Company introdussero lenti a bassa dispersione e con basso indice di rifrazione dette Barium Crown glasses fu in breve possibile produrre obiettivi anastigmatici (Anastigmat lens). La nascita di queste lenti portò alla creazione dei famosi obiettivi denominati Unar, Tessar, Dagor, ecc. L'azienda tedesca Voigtländer & Sohn ebbe a disposizione questi "vetri di Jena" a partire dal 1888 e ne fece buon uso realizzando obiettivi più luminosi, rapidi, senza aberrazioni. Tra questi troviamo la serie degli obiettivi Euriscopici, classificati secondo la potenza luminosa. Le serie I, II, III servono esclusivamente per ritratti, l'Euryscop IV riunisce molte qualità essenziali di questi obiettivi: nato per riprese di gruppi e vedute si presta anche a ritratti in terrazza essendo molto luminoso. In Italia questi obiettivi venivano commercializzati, tra gli altri, dalla Lamperti & Garbagnati di Milano. Prezzo di listino del 1900 circa: Lire 265. Nel 1890 iniziò anche la produzione di teleobiettivi. Negli anni '30 venne dato nuovo impulso alla creazione di nuovi obiettivi soprattutto per proiezione di pellicole 8, 16, 35mm e per apparecchi fotografici per aerofotografia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale procedette lo sviluppo degli obiettivi per riprese e proiezioni cinematografiche e per apparecchi fotografici. A partire dagli anni '50 entrarono nel mercato gli obiettivi di aziende giapponesi che ben presto presero il posto dei produttori europei grazie ai bassi costi e all’alta qualità proposti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900383722-2
  • NUMERO D'INVENTARIO 418
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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