modello navale fregata

ca 1790 - ca 1810

Si tratta di un modello di fregata della fine del '700 o dei primi dell’800. E’ una nave da guerra, con tre alberi, due ponti, due batterie, il castello a prora e il cassero a poppa. Nella classificazione delle navi da guerra di solito la fregata viene dopo il vascello di terzo rango, ed è dotata di cannoni in numero inferiore a 60. Il nostro modello ne conta 34 visibili.Le forme dello scafo sono fini e avviate. La carena è bianca; il verde, interrotto da una striscia bianca, caratterizza le murate che sono attraversate da una batteria da 26 cannoni, 13 per parte, che sbucano da portelli riparati da martelletti rossi. Un’altra batteria di 8 cannoni, 4 per lato, sulla coperta del cassero presenta un’impavesata verde a protezione dei cannoni scoperti. La prua, semplice, ha un castello quasi assimilato allo scafo; la ruota di prua sostiene la balconata aperta della serpa che, a sua volta, sorregge una polena a forma di guerriero, anticamente dipinto in rosso. L’alberatura, formata da trinchetto, maestro, mezzana e bompress, ha le vele serrate: sull’albero di mezzana c’è la randa aurica al posto della vela latina, sul bompresso il pennone di civada. Inoltre sono sviluppate le vele di taglio, specie i fiocchi. Lungo le fiancate, assicurate da bigotte, spiccano le sartie maggiori che reggono gli alberi di trinchetto, maestra e mezzana.Sul ponte di coperta sono di notevole effetto i pagliolati a graticcio, altrimenti detti carabottini del boccaporto, che consentivano la circolazione dell’aria e l’accesso della luce nei vani sottostanti. Le ancore in dotazione alla fregata sono due: l’ancora di tonneggio è appesa, sostenuta dalla gomena, alla murata a dritta, vicino allo sperone di prua mentre l’ancora di ormeggio è legata alla murata di sinistra mediante serrabozze. Entrambe sono formate da un fuso centrale, marre laterali in ferro e da un ceppo in legno perpendicolare al fuso. Sul castello di prua è presente una piccola campana spezzata, mentre sul ponte del castello di poppa è collocato un argano.L’arcaccia ha una struttura quadra: 5 finestre si aprono sulla parte centrale del quadro di poppa, mentre altre 2 sono collocate sui fianchi, nelle bottiglie sporgenti sorrette da mensole. Le decorazioni, intagliate nel legno, si limitano ad un fregio che disegna il quadro di poppa ed a sottili colonnine dorate, dipinte a pennello, ai lati della finestrata centrale, dalla quale è possibile osservare una camera interna con decorazioni a grottesche di gusto settecentesco. La parte superiore dell’arcaccia termina con un coronamento a parapetto, sotto al quale vi è uno scudo con croce rossa, insegna della città di Bologna, giustapposto forse ad un altro stemma, agiudicare dalla corona principesca che lo sormonta. Nel gran forno di poppa, ai lati del timone, invece si trova sul cassero, davanti all’albero di mezzana. Invece, sul lato sinistro del dritto di poppa, sono dipinti numeri romani in sequenza da V a XVI

  • OGGETTO modello navale fregata
  • MATERIA E TECNICA corda
    FERRO
    legno/ intaglio/ pittura
    STOFFA
  • MISURE Altezza: 193 cm
    Lunghezza: 225 cm
    Larghezza: 43 cm
  • CLASSIFICAZIONE modello
    nautica
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Poggi
  • INDIRIZZO Via Zamboni 33, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La galleria delle navi del Museo di Palazzo Poggi comprende dieci modelli di navi costruiti tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XIX. Tra questi beni si conserva anche la fregata.La galleria odierna ripropone la collezione della Camera della Geografia e della Nautica dell'antico Istituto delle Scienze, stanza creata nel 1724 grazie ad una donazione del marchese Marcantonio Collina Sbaraglia (1681/1744), nella quale confluirono carte geografiche, strumenti nautici e modelli in scala ridotta di vascelli e navigli (oggetti, in alcuni casi, già conservati presso l'istituto).Con l'avvento della Riforma napoleonica, nel 1802 i materiali vennero trasferiti all'Osservatorio astronomico della Specola, facente parte dello stesso complesso architettonico dove aveva sede l'istituto, Palazzo Poggi.In seguito, nel 1896, l'intera raccolta dedicata alla Geografia e alla Nautica, venne spostata ai Musei Civici di Bologna, dove rimase nascosta nei depositi, sino alla sistemazione nel 1937, presso il Rettorato dell'Università.Dal 2000, anno di apertura del museo, i modelli sono ritornati alla loro sede originaria, a Palazzo Poggi.La fregata rappresenta una tipica nave da guerra. Il modello esposto testimonia le tecniche di costruzione nautica sempre più indirizzate ad una crescente funzionalità, concretizzata nella riduzione degli elementi decorativi di poppa e di prua, a vantaggio di una maggiore velocità e rapidità di manovra.Il bene non compare negli inventari settecenteschi della Camera della Nautica, mentre nell'inventario del Gabinetto Astronomia del 1843 è identificabile con il “modello di una fregata da 34 pezzi di artiglieria", ubicata nella stanza a sud-ovest del terzo piano dell'osservatorio. Il modello ricompare in un inventario del 1973 come “Fregata (da 36 cannoni) … modello della fine del '700 o dei primi dell’800", data attendibile per le linee dello scafo, in primis della poppa, ma resa incerta per i danni successivi e per i restauri. Sconosciuta la nazionalità e la provenienza, potrebbe essere uno dei “modelli di nave“ facenti parte del ricco museo donato da padre filippino Urbano Savorgnan (1704-1777) all’Istituto delle Scienze nel 1776 (il patrizio veneto, della congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Bologna, nel suo testamento lasciò in legato all’Istituto delle Scienze la sua collezione che comprendeva libri, monete, medaglie, avori, bronzetti, disegni, stampe, gemme, dipinti, etc.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800691356
  • NUMERO D'INVENTARIO MPPNA009
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • ISCRIZIONI dritto di poppa - V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI - numeri romani - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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