preparato anatomico cuore

ca 1745 - ante 1755

Modelli in cera raffiguranti due cuori parzialmente sezionati per mostrare le due cavità cardiache: quella superiore di destra e l'inferiore di sinistra.Le figure sono adagiate su di un drappo di tessuto imbevuto di cera e successivamente modellato. l supporti sono costituiti da due tavole sagomate in legno color nero e color bruno

  • OGGETTO preparato anatomico cuore
  • MATERIA E TECNICA cera/ modellatura/ pittura
    tessuto
  • MISURE Profondità: 10 cm
    Altezza: 55 cm
    Peso: 3160 g cm
    Larghezza: 44 cm
  • CLASSIFICAZIONE ceroplastica
    anatomia
  • ATTRIBUZIONI Morandi Anna (1714/ 1774): ceroplasta
    Manzolini Giovanni (1700/ 1755)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Poggi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Poggi
  • INDIRIZZO Via Zamboni 33, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le preparazioni anatomiche in esame trovano riscontro nell’inventario della collezione Solimei, alla descrizione n° 6: "Cuori aperti per far vedere le cavità destre, e sinistre".L’elenco delle 32 cere Solimei -a cui si sommano altre 9 prive di numerazione, raggiungendo un totale di 41 oggetti- attribuite ad Anna Morandi (1714/ 1774), venne pubblicato nel 1857 da Michele Medici, in calce all’Elogio dei coniugi ceroplasti bolognesi Giovanni Manzolini e Anna Morandi, pronunciato un anno prima. In quel periodo la collezione era nelle mani del celebre chirurgo Francesco Rizzoli, donatagli da una erede di Giuseppe Solimei, figlio della coppia (il cognome venne mutato nel 1758 rispetto a quello del padre). I due modelli dovettero dunque giungere all’Istituto delle Scienze successivamente al 1776, anno della nota acquisizione -citata concordemente dalle fonti- delle cere morandiane, quindi soltanto dopo la soppressione napoleonica e la trasformazione di Palazzo Poggi in sede universitaria.La principale biografa della Morandi, Rebecca Messbarger, specifica che i preparati anatomici dedicati al cuore, ai polmoni e più generalmente all'apparato respiartorio vennero modellati a quattro mani da entrambi i coniugi, quando Giovanni Manzolini era ancora in vita. Notizia che trova conferma anche nel catalogo della mostra del 1981 dedicata alle cere settecentesche, dove le due tavole sono attribuite al loro lavoro congiunto.La datazione dei beni è orientativamente circoscrivibile al decennio che corre dal 1745, anno in cui Manzolini troncò l’attività di collaborazione con Ercole Lelli per aprire effettivamente una propria bottega famigliare, coadiuvato dal rilevante supporto della moglie, al 1755, data di scomparsa dello stesso ceroplasta.Il nome di Giovanni non compare negli elenchi degli accademici e dei professori dello Studio bolognese. Contrariamente la moglie fu invece ascritta nel 1754 all'Accademia delle Scienze dell'istituto bolognese e, l'anno successivo, le venne assegnato l'incarico di modellatrice presso la cattedra di Anatomia dell'Università. Numerosi furono inoltre i riconoscimenti che le vennero tributati da altre accademie italiane e straniere, a dimostrazione dell'ampia diffusione raggiunta dalle sue tavole anatomiche
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800691288
  • NUMERO D'INVENTARIO MPPMM003
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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