preparato anatomico organo genitale femminile

post 1755 - ante 1774

L'utero gravido appare sezionato lungo il suo asse maggiore e attraverso la fessura di taglio si intravede la placenta. La sezione è completa a livello del collo dell'utero dove i margini sono stati allontanati per evidenziare la mucosa interna. Nella parte superiore della tavola ai lati del fondo uterino si notano le ovaie con le tube di Falloppio e il legamento largo dell'utero. Lateralmente e con decorso verso l'avanti sono evidenziati i due legamenti rotondi dell'utero.La figura è adagiata su di un drappo di tessuto imbevuto di cera e successivamente modellato. Il supporto è costituito da una tavola sagomata in legno a fondo celeste

  • OGGETTO preparato anatomico organo genitale femminile
  • MATERIA E TECNICA cera/ modellatura/ pittura
    tessuto
  • MISURE Profondità: 18 cm
    Altezza: 55 cm
    Peso: 3270 g cm
    Larghezza: 44 cm
  • CLASSIFICAZIONE ceroplastica
    anatomia
  • ATTRIBUZIONI Morandi Anna (1714/ 1774): ceroplasta
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Poggi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Poggi
  • INDIRIZZO Via Zamboni 33, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La preparazione anatomica in esame trova riscontro nell’inventario della collezione Solimei, alla descrizione n° 28: "Utero nelle dimensioni che ha, quando si è sgravato da poche ore".L’elenco delle 32 cere Solimei -a cui si sommano altre 9 prive di numerazione, raggiungendo un totale di 41 oggetti- attribuite ad Anna Morandi (1714/ 1774), venne pubblicato nel 1857 da Michele Medici, in calce all’Elogio dei coniugi ceroplasti bolognesi Giovanni Manzolini e Anna Morandi, pronunciato un anno prima. In quel periodo la collezione era nelle mani del celebre chirurgo Francesco Rizzoli, donatagli da una erede di Giuseppe Solimei, figlio della coppia (il cognome venne mutato nel 1758 rispetto a quello del padre). La preparazione anatomica dovette dunque giungere all’Istituto delle Scienze successivamente al 1776, anno della nota acquisizione -citata concordemente dalle fonti- dei modelli morandiani, quindi soltanto dopo la soppressione napoleonica e la trasformazione di Palazzo Poggi in sede universitaria.La datazione del bene è orientativamente circoscrivibile ai due decenni che corrono dal 1755, anno di morte del marito Giovanni, al 1774, data di scomparsa della stessa ceroplasta.Rimasta sola a guidare lo studio di notomia, Anna Morandi continuò sollecitamente il lavoro appreso dal consorte sin dai primissimi anni di matrimonio, anzi incrementando la fama che la rese celebre anche fra i monarchi europei. Attraverso l’intercessione di Benedetto XIV ottenne il prestigioso incarico dal Senato bolognese di modellatrice presso la cattedra di anatomia dell'università già nel 1755. Il suo impegno era diretto principalmente a soddisfare le esigenze dei titolari delle cattedre di Chirurgia, Ostetricia ed Anatomia sia dell'università, sia dell'Istituto delle Scienze, partecipando conseguentemente alla diffusione dei risultati e delle scoperte scientifiche raggiunte. Probabilmente il preparato anatomico è da collocarsi posteriormente a questo impegno che le dovette procurare una pluralità di commissioni. La sua principale biografa Rebecca Messbarger evidenzia come gran parte della produzione della Morandi sia collocabile anteriormente al 1764, quando una grave malattia, quasi letale, colpì la ceroplasta.Va ricordato inoltre che il marito, nel 1746, ricevette dal medico Giovanni Antonio Galli una commissione per la realizzazione di una ventina di preparati ostetrici -ancora conservati al Museo di Palazzo Poggi nella sala dedicata alla Scuola di Ostetricia, vedi OSS- analoghi al modello in esame; la stessa Morandi, nonostante le fonti siano discordanti in merito, dovette intervenire fattivamente nella loro realizzazione.Successivamente, nel 1769 e nel 1771, il senatore Girolamo Ranuzzi acquistò dalla ceroplasta la raccolta delle opere, gli strumenti e l'aggiornatissima biblioteca, mettendole in cambio a disposizione un appartamento all'interno del suo palazzo, con la funzione di studio. Nella nuova e decorosa sede Anna Morandi ricevette in visita il 14 maggio del 1769 l'imperatore Giuseppe II, illustre fra i tanti ospiti che affollavano il suo studio.La collezione di Ranuzzi venne poi acquisita dall'Assunteria dell'Istituto delle Scienze nel 1776 (come precedentemente detto), a due anni dalla morte della Morandi. Soltanto un anno più tardi lo stesso Luigi Galvani pronunciò l'orazione "De Manzoliniana suppellectili" per salutare l'entrata dei pezzi nell'istituzione. Nel 1803, l'anno in cui lo studio bolognese si trasferì dall'Archiginnasio a Palazzo Poggi, il nucleo si trovava ancora esposto nella Camera Anatomica dell'Istituto delle Scienze (accanto alle opere di Ercole Lelli), mentre nel primo decennio del Novecento venne spostato presso l'Istituto di Anatomia Umana dell'università, fino al 2000, quando ritornò a Palazzo Poggi, dopo l’apertura del museo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800691286
  • NUMERO D'INVENTARIO MPPMM001
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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