occhiali stereoscopici

ca 1910 - ca 1930
J. Richard S.a (attivo Da Sec. Xx Prima Metà)
attivo da sec. XX prima metà

Occhiali con montatura in cartoncino bianco e marrone decorato con motivi geometrici, senza stanghette laterali e con sporgenza per l'impugnatura. Le lenti sono costituite da un film trasparente di colore rosso (sinistra) e uno di colore blu (destra) ed hanno forma circolare

  • OGGETTO occhiali stereoscopici
  • MATERIA E TECNICA cartoncino
    PLASTICA
  • MISURE Altezza: 4 cm
    Lunghezza: 0,1 cm
    Larghezza: 11,5 cm
  • CLASSIFICAZIONE 3D
    tridimensione
    industria, manifattura, artigianato
    Fotografia
  • ATTRIBUZIONI J. Richard S.a (attivo Da Sec. Xx Prima Metà): progettista/ costruttore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stereoscopia è una tecnica utilizzata soprattutto nel XIX secolo per ottenere l'illusione di un'immagine tridimensionale.||I primi studi moderni sulla visione stereoscopica si devono a Wheatstone il quale si accorse che due immagini dello stesso soggetto riprese da due punti di vista leggermente differenti, guardate attraverso un dispositivo che permetteva a ciascun occhio di vederne una sola delle due, venivano poi ricomposte dal cervello come se fosse una sola immagine ma come se fosse in tre dimensioni.||Nel 1849, David Brewster creò il primo visore stereoscopico: era costituito da una scatola con forma rastremata con due lenti dalla parte più stretta e l'immagine stereoscopica da quella opposta. All'interno un separatore permetteva ad ogni occhio di vedere una sola delle due immagini.||Una delle prime presentazioni in pubblico di questa tecnica (utilizzando dagherrotipi stereoscopici) si ebbe alla Great Exhibition nel 1851.||Inizialmente, per ottenere le stereoscopie, venivano fatte due riprese dello stesso oggetto con un apparecchio che veniva spostato di qualche centimetro lungo una guida.||Successivamente vennero prodotti i primi apparecchi fotografici bioculari ovvero apparecchi con due obiettivi uguali montati affiancati che permettevano la ripresa simultanea delle due immagini (obiettivi stereo). Con l'introduzione delle macchine a soffietto anche gli apparecchi stereoscopici divennero portatili.||Le stereoscopie venivano poi guardate con appositi visori le cui lenti aiutavano gli occhi a sovrapporre le due immagini e a percepirle come una sola (non si avevano più scatole con separatore in mezzo).||Tra il 1850 e il 1870 vennero venduti migliaia di visori stereoscopici, anche economici, e milioni di stereoscopie, soprattutto di paesaggi, monumenti e ritratti.||Le riprese stereoscopiche furono soprattutto appannaggio di fotografi professionisti e meno di amatori.||Il commercio di immagini stereoscopiche di luoghi vicini e lontani e la moda dilagante fra le classi abbienti di collezionarne in grande quantità possono essere spiegati riconducendosi al desiderio di scoperta del mondo che caratterizza la seconda metà dell' '800.||Nel 1933 venne creato dalla Tru-Vue Company di Rock Island un visore che utilizzava i rullini di pellicola 35mm in bianco e nero come supporto per le immagini stereoscopiche.||Ma fu il visore stereoscopico View-Master della la Sawyer's di Portland a ridare slancio, nel 1938, alla stereoscopia. Il View-Master utilizzava dischetti di cartoncino a supporto di 7 coppie di diapositive a colori da 16mm. Questo visore ottenne un successo crescente negli anni '40 e '50 e passò di mano fino ad essere acquisito dalla Mattel nel 1997 che lo produce ancora oggi come gioco per i bambini.||Nel 1952 venne mandata in onda la prima trasmissione televisiva stereoscopica convertendo in segnali elettromagnetici i film 3-D in bianco e nero. Il sistema utilizzato era quello dell'anaglifia, perciò gli spettatori dovevano essere dotati di appositi occhiali duo color per poter godere dell'effetto tridimensionale. Nel 1981 verranno effettuate trasmissioni a colori.||L'anaglifo è composto da due immagini stereoscopiche monocromatiche, ognuna composta con una dominante di un colore differente (comunemente rosso e blu) e stampate sovrapposte sul medesimo supporto. Queste immagini vengono poi osservate attraverso due filtri (dei due colori dominanti, rosso e blu) in modo tale che ciascun occhio veda solo una delle due immagini. Spesso questi due filtri sono montati su occhiali in cartone, a basso costo e, a volte, di bassa qualità. Il filtro blu permette all'occhio di vedere l'immagine a dominante rossa, viceversa il filtro rosso permette di vedere l'immagine a dominante blu. In questo modo ogni occhio vede la sua immagine che poi il cervello elabora ricreando l'illusione di tridimensionalità.||Questo sistema è anche utilizzato nel cinema tridimensionale perché permette di proiettare la pellicola 3D con un solo proiettore senza la necessità di averne due sincronizzati.||Oggi gli anaglifi vengono creati al computer con appositi programmi, partendo da coppie di immagini stereoscopiche.||Oggi esistono anche occhiali elettronici 3D a cristalli liquidi e visori digitali LCD. La nuova frontiera del 3D risiede nei monitor autostereoscopici, ancora in fase sperimentale, che consentirebbe la visione di immagini stereoscopiche senza l'ausilio di apparati esterni come occhialini o visori
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301985397
  • NUMERO D'INVENTARIO 12504
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI impugnatura - DEPOSE 76 UNIS 3 FRANCE - maiuscolo - a stampa su cartoncino -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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