apparecchio fotografico stereoscopico, a magazzino per pellicola in rullo

ca 1910 - ca 1930
J. Richard S.a (attivo Da Sec. Xx Prima Metà)
attivo da sec. XX prima metà
E. Krauss (notizie Primo Quarto Sec. Xx)
notizie primo quarto sec. XX

Questo apparecchio è costituito da due parti in metallo: il corpo macchina di forma trapezoidale e il magazzino porta pellicola di forma parallelepipeda.||L'apparecchio è contenuto in una custodia in pelle nera rivestita internamente in velluto verde. La custodia ha una serratura in metallo (la chiave è mancante) ed una maniglia in pelle per il trasporto.||Il corpo macchina è costituito da due camere oscure ciascuna facente capo ad un obiettivo. I due obiettivi, montati su un unico telaio, sono uguali, con diaframmi ad iride accoppiati, comandati simultaneamente mediante una leva posta nella parte inferiore della parete frontale (aperture possibili da 6,3 a 32).||La messa a fuoco avviene mediante un dispositivo a leve posto inferiormente che permette di avvicinare ed allontanare il telaio porta obiettivi.||La distanza di posa si legge inferiormente su tacche con distanze in metri (da 1 a infinito).||L'otturatore centrale ha due modalità d'uso: istantanea e posa, selezionabili mediante una interruttore posto nella parte alta della parete frontale.||Nel caso di ripresa istantanea, la velocità di scatto (da 1/9 a 1/150 di sec) viene selezionata mediante una piccola manopola posta vicino al comando dei diaframmi.||Una levetta posta al centro permette la carica dell'otturatore e lo scatto può avvenire attraverso una levetta posta sopra alla parete frontale o con un comando pneumatico che può essere alloggiato in un apposito dispositivo posto superiormente (il comando pneumatico è mancante).||Sono presenti due mirini: uno prismatico centrale con visione dall'alto ed uno laterale estraibile costituito da una lente piano convessa con croce per l'uso verticale dell'apparecchio.||Superiormente ed inferiormente, due livelle a bolla permettono il corretto posizionamento dell'apparecchio.||Un foro praticato tra le due camere oscure permette il posizionamento dell'apparecchio su un piedistallo.||Nella parete posteriore si inserisce il magazzino porta pellicola 7x13cm con contapose automatico. Il magazzino è dotato di uno sportello scorrevole per proteggere la pellicola dalla luce durante il posizionamento nell'apparecchio.||Il magazzino ha una maniglia in metallo per facilitare l'estrazione ed è fissato all'apparecchio mediante un appositivo dispositivo a leva.||E' possibile cambiare magazzino portapellicole con un magazzino porta lastre di formato 6x13 cm

  • OGGETTO apparecchio fotografico stereoscopico, a magazzino per pellicola in rullo
  • MATERIA E TECNICA METALLO
    PELLE
    velluto
    VETRO
  • MISURE Altezza: 10 cm
    Lunghezza: 19 cm
    Peso: 1,92 kg
    Larghezza: 16 cm
  • CLASSIFICAZIONE stereoscopia
    fotografia
    industria, manifattura, artigianato
    Fotografia
  • ATTRIBUZIONI J. Richard S.a (attivo Da Sec. Xx Prima Metà): costruttore
    E. Krauss (notizie Primo Quarto Sec. Xx)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Padiglione Aeronavale
  • INDIRIZZO via San Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stereoscopia è una tecnica utilizzata soprattutto nel XIX secolo per ottenere l'illusione di un'immagine tridimensionale.||I primi studi moderni sulla visione stereoscopica si devono a Wheatstone il quale si accorse che due immagini dello stesso soggetto riprese da due punti di vista leggermente differenti, guardate attraverso un dispositivo che permetteva a ciascun occhio di vederne una sola delle due, venivano poi ricomposte dal cervello come se fosse una sola immagine ma come se fosse in tre dimensioni.||Nel 1849, David Brewster creò il primo visore stereoscopico: era costituito da una scatola con forma rastremata con due lenti dalla parte più stretta e l'immagine stereoscopica da quella opposta. All'interno un separatore permetteva ad ogni occhio di vedere una sola delle due immagini.||Una delle prime presentazioni in pubblico di questa tecnica (utilizzando dagherrotipi stereoscopici) si ebbe alla Great Exhibition nel 1851.||Inizialmente, per ottenere le stereoscopie, venivano fatte due riprese dello stesso oggetto con un apparecchio che veniva spostato di qualche centimetro lungo una guida.||Successivamente vennero prodotti i primi apparecchi fotografici bioculari ovvero apparecchi con due obiettivi uguali montati affiancati che permettevano la ripresa simultanea delle due immagini (obiettivi stereo). Con l'introduzione delle macchine a soffietto anche gli apparecchi stereoscopici divennero portatili.||Le stereoscopie venivano poi guardate con appositi visori le cui lenti aiutavano gli occhi a sovrapporre le due immagini e a percepirle come una sola (non si avevano più scatole con separatore in mezzo).||Tra il 1850 e il 1870 vennero venduti migliaia di visori stereoscopici, anche economici, e milioni di stereoscopie, soprattutto di paesaggi, monumenti e ritratti.||Le riprese stereoscopiche furono soprattutto appannaggio di fotografi professionisti e meno di amatori.||Il commercio di immagini stereoscopiche di luoghi vicini e lontani e la moda dilagante fra le classi abbienti di collezionarne in grande quantità possono essere spiegati riconducendosi al desiderio di scoperta del mondo che caratterizza la seconda metà dell' '800.||Il successo della fotografia stereoscopica proseguì fino al 1930 per riprendere brevemente negli anni '50 e '60. In quegli anni il View Master fu l'ultimo sistema stereoscopico largamente diffuso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301970051
  • NUMERO D'INVENTARIO 8756
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • ISCRIZIONI porta lastra, posteriore - VERASCOPE||B.TE' S.G.D.G.||45081 - maiuscolo - a incisione e stampa su targhetta in metallo blu - FRA
  • STEMMI magazzino - commerciale - Marchio - J. Richard S.A - lettere RF racchiuse in un esagono a sua volta racchiuso in una circonfrenza circondata dalla scritta: BREVETES S.G.D.G PARIS
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - J. Richard S.a (attivo Da Sec. Xx Prima Metà)

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - E. Krauss (notizie Primo Quarto Sec. Xx)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1910 - ca 1930

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'