Archivio Tuminello (archivio, bene semplice)

archivio professionale, ca 1870 - ante 1906

Il fondo è costituito da 602 negativi di vario formato (da 10x13 cm ca. a 22x35 cm ca.), conservati in 15 scatole numerate progressivamente da 1 a 15. Nel dettaglio si tratta di 572 calotipi: 298 negativi su carta realizzati con diverse varianti del procedimento calotipico e con carte di vario spessore; 294 negativi all'albumina su carta cerata. Completano l'insieme 30 negativi su pellicola

  • OGGETTO archivio professionale
  • SOGGETTO Pompei - Scavi archeologici
    Roma - Musei - Musei Vaticani - Musei Capitolini
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  • CLASSIFICAZIONE MISCELLANEA
  • ATTRIBUZIONI Tuminello, Lodovico: fotografo
    Caneva, Giacomo (1813-1865):
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto centrale per il catalogo e la documentazione
  • LOCALIZZAZIONE Conservatorio delle Zitelle
  • INDIRIZZO Via di San Michele 18, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Fondo Tuminello è il primo fondo storico acquisito dal Gabinetto Fotografico Nazionale nel 1906. Nei registri inventariali dei primi anni del GFN non è segnalato l’ingresso della collezione, per cui la data di acquisizione, in realtà, si può dedurre solo da un documento conservato nell'archivio storico dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, vale a dire una lettera della Direzione Generale datata 26 giugno 1906 in cui si chiede un conto particolareggiato dei negativi al fine di predisporre il pagamento a favore del fotografo Lodovico Tuminello. Il fondo, più volte menzionato in occasione di mostre e pubblicazioni (C. Cecchelli, in Viatico della Roma che fu, 1927; S. Negro, in “Mostra della fotografia a Roma 1840-1915”,1953; S. Negro, “Album Romano”, 1956; S. Negro, “Nuovo Album Romano”, a cura di C. Pietrangeli, 1964), fu riordinato e studiato solo a partire dal 1968, per volontà dell’allora direttore del GFN Carlo Bertelli che ne affidò lo studio a Lina Fiore Boerio, la quale fornì notizie di prima mano sul fotografo, senza però mettere in dubbio l'autorialità delle immagini. Solo più tardi, il nuovo direttore del GFN, Oreste Ferrari, ripropose lo studio dei fondi storici e in particolare del Fondo Tuminello affidandolo prima ad Anna Grelle e poi a Piero Becchetti. Fu Piero Becchetti che, anche alla luce dei progressi fatti negli studi sulla fotografia, concluse che in realtà non si trattava di un nucleo riconducibile ad un unico fotografo, ma di un fondo costituito da tre grandi gruppi appartenenti a diversi autori (Giacomo Caneva, Lodovico Tuminello e Raccolta Parker) e da un piccolo gruppo di negativi non ancora attribuiti. Già nel 1983, Piero Becchetti, in occasione delle pubblicazione de “La fotografia a Roma dalle origini al 1915” aveva attribuito la parte più antica del fondo a Giacomo Caneva, una paternità che confermò insieme all’individuazione delle altre autorialità, nel 1994, quando a conclusione della lunga attività di riordino, studio, restauro e archiviazione l’intero fondo fu presentato al pubblico in occasione della mostra promossa dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione “L’immagine di Roma 1848-1895. La città, l’archeologia, il medioevo”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fondi fotografici
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254166
  • NUMERO D'INVENTARIO 4082-4683
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2015
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA inventario (1)
    inventario (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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