Fototeca dell'Accademia di Belle Arti (fototeca, bene semplice)
La Fototeca dell'Accademia di Belle Arti è costituita da materiali morfologicamente eterogenei. Sono presenti 1360 positivi sciolti di formati diversi e tecniche differenti (in prevalenza stampe all'albumina e al carbone, oltre a una discreta quantità di collotipie e più rare stampe alla gelatina ai sali d'argento), altri 431 positivi sono contenuti in cinque album fotografici. Presso l'Archivio Storico è conservato un gruppo di altri cinque album di stampe all'albumina, con un ricco repertorio ornamentale che costituiscono un'unica serie per un totale di altri 479 positivi. La fototeca raccoglie inoltre un cospicuo numero di diapositive didattiche su vetro (circa 3000) e su pellicola in formato 24x36 (circa 8000). Completano il fondo un proiettore per diapositive, conservato nella stanza del direttore, e un apparecchio fotografico acquistato all'inizio del Novecento
- OGGETTO fototeca istituzionale
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SOGGETTO
Grafica - Disegni - Incisioni - Ornato
Musei - Collezioni
Scultura - Statue - Rilievi - Monumenti
Architettura - Edifici di culto - Edifici ecclesiastici - Chiese - Cappelle - Santauri
Pittura - Dipinti - Affreschi - Dipinti murali
Opere d'arte - Beni artistici - Patrimonio artistico - Beni culturali
Arti applicate - Arti decorative - Cesello - Ebanisteria - Intarsio -Oreficeria
Beni architettonici - Complessi monumentali - Edilizia residenziale - Palazzi - Ville
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Alinari, Fratelli: fotografo principale
Braun (1847-1968):
Brogi, Giacomo:
Lombardi, Paolo:
Naya, Carlo:
Anderson (1851-1960):
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca dell'Accademia di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Ricasoli 66, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La fototeca dell’Accademia rappresenta la testimonianza storica dell’interesse sviluppato dall’istituzione per il mezzo fotografico, fin dai tempi più remoti. La cospicua presenza di riproduzioni di dipinti, opere d’arte, disegni e incisioni indica un'attenzione volta alla conoscenza del patrimonio, alla possibilità di studiarne i dettagli attraverso la fotografia e utilizzare le immagini fotografiche come ausilio alla didattica. Conoscenza, studio, diffusione sono pertanto gli elementi propulsivi per la sedimentazione di fototipi, a partire da quel 1862, prima traccia di acquisizione intercettata nelle carte d’archivio. Alcuni eventi contribuirono nel tempo alla sistematica raccolta di fotografie: l’inaugurazione nel 1871 della “Galleria delle fotografie” presso la biblioteca dell'Accademia che comportò l’acquisto di circa 180 stampe al carbone dalla ditta Braun, e la successiva mostra allestita sempre in Accademia per le celebrazioni del centenario della nascita di Michelangelo nel 1875. L’occasione favorì un notevole arricchimento della raccolta, con la donazione da parte di altre istituzioni di riproduzioni fotografiche dei disegni originali conservati in musei e collezioni italiane e straniere. Numerosi sono i fotografi che nel tempo hanno richiesto il permesso di riprodurre a scopi commerciali opere (oggetti, dipinti, sculture) di proprietà dell'Accademia, per ampliare il loro repertorio iconografico. Le tracce di questo scambio sono presenti nei documenti e carteggi dell'archivio storico: i professionisti dovevano lasciare all’Istituzione due copie delle fotografie eseguite e in questo modo la Fototeca dell’Accademia si arricchiva di nuovi importanti tasselli. Gli studi fotografici maggiormente presenti sono i grandi stabilimenti editoriali: Alinari, Brogi, Anderson e Braun, ma non mancano anche altri professionisti, provenienti da aree diverse dalla Toscana come Giacomo Rossetti da Brescia con il suo repertorio degli ornati della Chiesa dei Miracoli, o Carlo Naya da Venezia, con dettagli scultorei e architettonici tipici della laguna. Da segnalare anche la presenza di ditte d’oltralpe famose per la riproduzione al carbone o in collotipia di opere d’arte e di architetture: primo fra tutti Hanfstaengl di Monaco di Baviera o Bruckmann di Francoforte, oltre alle interessanti immagini di architetture europee stampate da Carl Gottlieb Röder di Lipsia. La maggior parte della raccolta fotografica è da ascriversi tra il 1870 e il 1910 circa. Dopo queste date l’Accademia si dota di un gabinetto fotografico interno anche se non risultano fototipi ascrivibili ad attività istituzionale. La natura didattica della fototeca si intreccia con la sedimentazione dei materiali: gli acquisti venivano talvolta suggeriti e guidati dal Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale Antichità e Belle Arti), competente non solo in ambito di tutela del patrimonio ma anche per il settore formativo; in varie occasioni lo stesso Ministero si faceva donatore di materiale fotografico mentre altro veniva acquisito dalle singole sezioni dell’Accademia. La presenza di diapositive su vetro, con relativo apparecchio di proiezione, è collegata alla pratica quotidiana della didattica che si serviva dell’immagine come supporto allo studio. Le ultime diapositive su pellicola sono frutto dell'attività interna all'Istituzione: le riprese del prof. Elio Conti, realizzate durante le sue campagne su insediamenti coloniali e altre diapositive di opere d'arte raccolte o prodotte direttamente dai docenti come contributo imprescindibile alla didattica
- TIPOLOGIA SCHEDA Fondi fotografici
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901393481
- NUMERO D'INVENTARIO FFABA_0001 - FFABA_1356
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana
- ENTE SCHEDATORE Accademia di Belle Arti di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0