Bologna. S. Giacomo
positivo,
(?) 1940 - (?) 1959
Anonimo (xx Metà)
XX metà
Il positivo, incollato ad un supporto secondario in cartoncino grigio a media grammatura, è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto orizzontalmente entro una scatola di materiale inerte (all'interno i fototipi sono ordinati secondo il nuovo inventario assegnato)
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Scultura - Rilievi - Modanature - Terrecotte
Architettura sacra - Chiese - Finestre - Cornici
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Giacomo Maggiore
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MATERIA E TECNICA
CARTA
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MISURE
Misura del bene culturale 0800676078: 172x127 mm
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xx Metà): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il fototipo riprende un particolare di una delle cappelle del peribolo absidale della basilica di San Giacomo Maggiore a Bologna, focalizzandosi su di un'apertura ad occhio tra monofore. Dal confronto con altre immagini dell'archivio (P_000757, P_000758, P_000759, P_000761) non è determinabile con certezza se l'immagine sia stata scattata prima o dopo il restauro del paramento murario esterno dell'abside, condotto nel 1950 (la stampa in esame mostra la compresenza di elementi discordanti: da un lato la cortina a vista con evidenti sconnessioni, dall'altro la ghiera in cotto pare in buono stato); per tale incertezza si propone una cronologia dubitativa tra anni Quaranta e Cinquanta. Di fondazione duecentesca, la basilica degli agostiniani di Bologna intotolata all’apostolo Giacomo Maggiore, divenne nel XV secolo la chiesa gentilizia dei Bentivoglio, signori della città prima del passaggio allo Stato della Chiesa. In merito agli interventi conservativi che interessarono il complesso si precisa un restauro negli anni Venti dell’Ottocento del portico bentivolesco affacciato su via Zamboni, già strada San Donato; in quell’occasione vennero alla luce le celle sepolcrali occluse sul fianco sinistro della chiesa, ma oltre alla scoperta non si procedette con ulteriori lavori (la scoperta non diede però impulso a nuovi lavori di ripristino se nel 1886 le sepolture vennero nuovamente esaminate e richiuse: soltanto nel 1962-1963 furono oggetto di un definitivo recupero; vedi Aprato 1967, p. 67). In seguito, nel 1901 l’edicoletta posta sulla cuspide di facciata, contenente la statua del santo apostolo, venne ripristinata a livello statico (Faccioli 1901, pp. 17-18). Dal principio del Novecento in avanti gli interventi s’intensificarono: 1906 demolizione del portico tardo cinquecentesco addossato alle mura del Mille verso piazza Verdi; 1914-1915 scoprimento delle cupole del coperto (rifinite da embrici e squame in cotto); 1950 restauro delle finestre delle cappelle radiali con integrazione delle ghiere in cotto e con apertura di quelle tamponate; 1953-1954 ripristino del rosone della facciata; 1962-1963, oltre al sopra citato recupero delle celle sepolcrali, fu restaurato dell’oratorio di Santa Cecilia; 1964-1966 tinteggiatura di buona parte dell’interno
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800676078
- NUMERO D'INVENTARIO P_000760
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI supporto secondario: recto, sotto il fototipo - Bologna - Chiesa di S. Giacomo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0