Bologna, basilica di San Domenico: la controfacciata
positivo,
post 1891 - ante 1909
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio)
XIX fine/ XX inizio
Entrambi i fototipi sono privi di supporto secondario; originariamente le due stampe erano parte di un'unica immagine dell'intera controfacciata della chiesa domenicana di Bologna. Dato il grande formato, il fototipo integro venne conservato piegato a metà: questo tipo di archiviazione ha causato la frammentazione in due parti. I due aristotipi, dopo l'inventariazione e la digitalizzazione, sono stati collocati in una busta di carta conservazione e posti orizzontalmente entro una scatola di materiale inerte (all'interno i fototipi sono ordinati secondo il nuovo inventario assegnato)
- OGGETTO positivo
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SOGGETTO
Scultura - Statue - Virtù
Architettura sacra - Chiese - Interni - Controfacciate
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Domenico
Scultori- Mazza, Giuseppe Maria
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MISURE
Misura del bene culturale 0800675975: 190x291 mm
Misura del bene culturale 0800675975: 189x291 mm
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xix Fine/ Xx Inizio): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Originariamente P_000655 a e P_000655 b, entrambe carte aristotipiche, costituivano un'unica stampa di grande formato (30X40) con la ripresa dell'intera controfacciata della basilica di San Domenico a Bologna (decorazione plastica settecentesca con le virtù cardinali di Giuseppe Mazza, 1728). L'immagine, priva di indicazioni autoriali, documenta la situazione prima del ripristino del rosone circolare, intervento realizzato durante la campagna di restauri della facciata condotta da Alfonso Rubbiani nel 1909-1910. Il grande finestrone quadrangolare che dava luce alla navata centrale venne infatti aperto nel Settecento da Carlo Francesco Dotti - architetto bolognese coinvolto nel rinnovamento moderno della chiesa - in sostituzione dell'occhio medievale. Presso il portale è appoggiato allo stipite destro un metro come unità di misura dello spazio interno: quest'elemento testimonia l'aspetto documentario e strumentale dell'immagine. La dazione della ripresa, anche alla luce della tecnica di stampa utilizzata, è da circoscrivere tra l'istituzione nel 1891 dell'Ufficio regionale per la conservazione dei Monumenti dell'Emilia (poi soprintendenza) e l'inizio dei lavori di restauro di Rubbiani. Sull'avviso affisso al battente sinistro del portale d'ingresso sembra potersi leggere, tra le diverse informazioni, "martedì IV aprile", data che ricorre nelle annualità del 1893, del 1899 e del 1905, secondo l'intervallo cronologico prosposto. Nonostante il finestrone sia in parte oscurato dalla presenza di un tendaggio, la luce pomeridiana proveniente da ovest riesce a filtrare creando aloni abbaglianti in diversi punti. Il fenomeno dello sbiadimento è maggiormente accentuato in P_000655 a, ovvero nella stampa superiore
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675975
- NUMERO D'INVENTARIO P_000655 a, P_000655 b
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI P_000655 a, verso - N° 7 -
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
faldone documentario (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0