Bologna - S. Petronio

positivo, (?) 1910 - (?) 1930
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Il positivo, incollato su di un supporto secondario in cartoncino grigio (dimensioni 340x240 ca.), è stato collocato in una busta di carta conservazione e posto in orizzontale entro una scatola intestata “BOLOGNA/ San Petronio 2” (all'interno i fototipi sono ordinati secondo il numero progressivo di inventario)

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Pittori - Italia - Sec. XV - Faloppi, Giovanni di Pietro
    Pittura - Dipinti murali - Affreschi - Soggetti sacri
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Petronio - Cappella dei Re Magi
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    gelatina ai sali d'argento
  • MISURE Misura del bene culturale 0800649710: 285x230 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE All'interno del fondo positivi dell'archivio fotografico dell'ex Soprintendenza BAP BO si conserva un nucleo di 39 stampe anonime del ciclo pittorico della Cappella Bolognini di San Petronio a Bologna (i fototipi vanno da inventario P_000605 a P_000643). Visto l'analogo formato si ipotizza una medesima autorialità per l'intero gruppo, probabilmente realizzato tra gli anni Dieci e Venti del Novecento. La cappella Bolognini, quarta da sinistra, conserva per larga parte l’originario aspetto tardogotico, concepito in stretta osservanza alle istanze impostesi nel cantiere guidato da Antonio di Vincenzo. Il ricchissimo mercante Bartolomeo Bolognini, appartenente alla famiglia che aveva portato a Bologna dall’originaria Lucca le preziose conoscenze tecniche necessarie alla filatura della seta, avviò la costruzione della cappella dedicata ai re Magi nei primi anni del secolo XV. Al completamento dell’opera vennero coinvolti i migliori artefici disponibili a Bologna: il principale rappresentante della ‘corrente’ neogiottesca locale, Jacopo di Paolo, venne infatti coinvolto nella realizzazione della grande ancona d’altare, eseguendo anche i disegni per le vetrate; ma fu soprattutto il modenese Giovanni di Pietro Faloppi, per quattro decenni attivo a Bologna con prestigiose commissioni, a legare la propria fama alla decorazione ad affresco della cappella, impresa cui attese tra il 1410 ed il 1420. Solo nella prima metà del ‘900, a rettifica di erronee indicazioni vasariane (Buffalmacco) cui la storiografia cittadina non riuscì ad opporre reali contestazioni (in primis Malvasia), che si è imposta l’identificazione delle presenze e delle responsabilità del Faloppi. La Cappella dei Re Magi presenta un continuum pittorico figurativo che si svolge sulle tre pareti che racchiudono l’aula, lasciando libera soltanto la volta, decorata con il cielo stellato come prescritto dal committente. Nella parete sinistra trovano posto la grandiosa raffigurazione del Paradiso con l’Incoronazione della Vergine che domina la scena sottostante con Lucifero e le bolge infernali; la parete di fondo ospita invece le storie della vita di San Petronio, mentre in quella destra è raccontato il viaggio dei Magi. L’importanza del ciclo pittorico è testimoniata dalla complessità delle letture iconologiche: vi si registrano, nelle raffigurazioni del Paradiso e dell’Inferno, cifre di diretta ispirazione dantesca, mentre l’episodio cardine delle storie di San Petronio, convergenti al vertice della parete di fondo nella raffigurazione dell’elezione vescovile da parte di papa Celestino I, è caratterizzato da una possibile doppia lettura. Comunemente accettata è l’identificazione del pontefice con l’antipapa Giovanni XXIII (Baldassarre Cossa, già legato pontificio a Bologna) nell’atto di nominare vescovo Giovanni di Michele, abate del convento di San Procolo. La lucidità dell’attualizzazione storica getta nuova luce sulla lettura dei rapporti tra il clero bolognese e la grandiosa impresa del cantiere ‘laico’ petroniano, non mancando altresì di suggerire prospettive di distensione nei già tesi rapporti tra il culto cittadino dei patroni rivali Procolo e - appunto - Petronio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649710
  • NUMERO D'INVENTARIO P_000612
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI sul supporto secondario: verso - Bologna - S. Petronio -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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