Altro capitello alle loggie [sic] superiori dell’apside [sic] in faccia all'organo
Ravenna - Chiesa di San Vitale - Matroneo - Capitello

negativo, post 1865 - ante 1877
  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura religiosa - Chiese
    Emilia-Romagna - Ravenna - Complesso di San Vitale
    Elementi architettonici - Absidi - Presbiteri - Colonne - Capitelli - Pulvini
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    collodio
  • MISURE Altezza x Larghezza x Spessore: 235x197x4 mm
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LOCALIZZAZIONE Basilica ed ex Monastero benedettino di San Vitale
  • INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Ricci (1823-1896) opera nella seconda metà dell’ottocento, in un contesto storico molto ricco di stimoli, quando in epoca post unitaria comincia a farsi strada l’idea di censimento del patrimonio artistico e della sua tutela. I monumenti ravennati vengono sottoposti a primi interventi manutentivi diretti dal Genio Civile affiancato dall’Accademia di Belle Arti come organo di controllo. Il complesso di San Vitale con la sua ricca articolazione, era stato fortemente modificato dagli edifici addossati al suo perimetro esterno: numerose cappelle si erano innestate sulla struttura a pianta centrale impedendo la visibilità della costruzione originaria. L’ingresso dei monaci benedettini nella struttura aveva inoltre comportato trasformazioni dovute ad esigenze di culto con l’aggiunta di nuovi ambienti e una dislocazione diversa dello schema di utilizzo interno dei locali. Luigi Ricci inserisce San Vitale già nel suo primo catalogo a stampa (1869) che conteneva solo 256 fotografie con cinque soggetti proposti tra i “monumenti antichi” di Ravenna: lo descrive in 44 riprese di cui alcuni esterni e interni e molti dettagli dei mosaici, capitelli, trafori e rilievi. Già in questo primo catalogo dedica sei riprese ai capitelli, con numero progressivo da 25 a 30. A partire dal catalogo successivo, nel 1877, i capitelli assumono la sequenza rintracciabile ancora attualmente sulle etichette adesive poste sulle lastre, con numerazione da 30 a 36. L’immagine in esame è contraddistinta dal numero 35: si tratta di uno dei due capitelli del matroneo, tra il presbiterio e la prima campata (si veda la lastra 8 - NCTN 00649097 in cui sono ripresi nel contesto architettonico, prima dell'eliminazione delle balaustre marmoree secentesche). Le logge tripartite del piano terreno e di quello superiore sono caratterizzate da coppie di capitelli simili: in altri casi Ricci li fotografa entrambi mantenendo lo stesso numero di riferimento, realizzando quindi due lastre che raffigurano un soggetto molto simile, tanto da sembrare una doppia ripresa con angolazione diversa dello stesso oggetto. La duplicazione del numero è una pratica abbastanza usuale per Ricci, soprattutto in relazione a interventi strutturali o restauri che vengono documentati mantenendo il numero di riferimento della lastra antecedente ai lavori. Questo è un caso differente in quanto c’è contemporaneità di ripresa e in in certo qual modo identità di soggetti diversi che vengono trattati come equivalenti. Anche di questi capitelli c'è una seconda ripresa (si veda scheda NCTN 00649108) priva di etichetta con numero identificativo e potrebbe trattarsi di un'altra lastre 35. Probabilmente in fase di stampa il richiedente poteva selezionare una delle due riprese a suo piacimento. La difficoltà nell’isolare il dettaglio scultoreo del capitello dalla ricchezza del contesto porta talvolta Ricci ad effettuare uno scontorno mediante rimozione dell’emulsione in modo da creare uno sfondo compatto, uniforme e scuro: in questo caso infatti l'oggetto perde in parte la sua volumetria perché immerso in uno spazio indistinto e piatto. L'illuminazione diretta e la vicinanza della ripresa pongono in risalto il modellato scultoreo a fogliami vegetali intrecciati esaltandone il chiaroscuro: è lo stesso Ricci a ribadire, nei testi introduttivi ai cataloghi, che le "tavole sono artisticamente studiate tanto pel punto di vista, quanto per l’effetto delle ombre". Il riferimento cronologico ante quem è senz'altro il catalogo del 1877, ma non si può escludere che la lastra sia stata eseguita prima della pubblicazione del catalogo precedente (1869) benché rubricata con un numero diverso (29). Si circoscrive pertanto un arco cronologico che va dall'inizio dell'attività di Ricci al 1877. La lastra in esame appartiene al fondo convenzionalmente denominato “Fondo Santa Teresa” poiché proveniente dall’omonimo Ospizio ravennate. Costituito da una parte di negativi su lastra di vetro provenienti dallo studio fotografico di Luigi Ricci, è stato acquisito nel 1979 dall’allora Soprintendente Gino Pavan su indicazione del cardinale Ersilio Tonini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649109
  • NUMERO D'INVENTARIO 14074
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI supporto primario: lato emulsione: su etichetta: in basso a destra - 35 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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