Ravenna - Mausoleo di Galla Placidia - Lunetta con il Buon Pastore
negativo,
post 1872 - ante 1882
Ricci, Luigi (1823-1896)
1823-1896
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Architettura religiosa - Chiese - Interni
Emilia-Romagna - Ravenna - Mausoleo di Galla Placidia
Arte bizantina - Mosaici - Lunette
Iconografia cristiana
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MATERIA E TECNICA
VETRO
collodio
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Ricci, Luigi (1823-1896): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- LOCALIZZAZIONE Basilica ed ex Monastero benedettino di San Vitale
- INDIRIZZO Via San Vitale, 17, Ravenna (RA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Luigi Ricci (1823-1896) opera nella seconda metà dell’ottocento, in un contesto storico molto ricco di stimoli, quando in epoca post unitaria comincia a farsi strada l’idea di censimento del patrimonio artistico e della sua tutela. I monumenti ravennati vengono sottoposti a primi interventi manutentivi diretti dal Genio Civile affiancato dall’Accademia di Belle Arti come organo di controllo. Luigi Ricci inserisce il Mausoleo di Galla Placidia già nel suo primo catalogo a stampa (1869) che conteneva solo 256 fotografie con cinque soggetti proposti tra i “monumenti antichi” di Ravenna: lo descrive in 9 riprese di cui un esterno ed alcuni dettagli interni: di questi tre sono mosaici. L’immagine in esame è priva di indicazione numerica ma si avvicina per soggetto (e probabilmente è cronologicamente coeva) a quella contraddistinta dal numero 66: si tratta della lunetta posta sulla parete d'ingresso sopra la porta con la raffigurazione del Buon Pastore con un gregge di pecore sullo sfondo di un paesaggio roccioso. La lastra viene identificata in ogni catalogo, pur cambiando numero (44 nel 1869, 65 nel 1877) come “Lunetta rappresentante il Buon Pastore”. Solo nel 1882 abbiamo coincidenza di numero identificativo (66), ma non si può escludere che la lastra sia stata eseguita per la pubblicazione del catalogo precedente benché rubricata con un numero diverso. Un elemento importante per definire in maniera precisa la cronologia è il restauro eseguito da Felice Kibel tra il 1869 (anche se Ricci sostiene 1859) e il 1872 (Ranaldi Novara 2013). Nel corso di quell'intervento Kibel ricostruì arbitrariamente la pecora posta nell'angolo inferiore sinistro, senza curarsi delle fonti iconografiche disponibili (Ciampini e Coronelli), modificandone la posizione da sdraiata a eretta con evidenti errori nelle proporzioni e cambiamenti arbitrari nel paesaggio circostante. La lastra in esame è dunque successiva a quell'intervento ma precede quello seguente curato da Corrado Ricci tra il 1900 e il 1901 ed eseguito da Giuseppe Zampiga. In questa occasione il mosaicista interviene sulla pecora, ad eccezione della testa, riproponendola in posizione sdraiata come nella versione originaria. Nel suo articolo sui mosaici di Galla Placidia pubblicato sul Bollettino d'Arte nel 1914, Corrado Ricci pubblica la lunetta con il ripristino eseguito, indicandone l'autore con la dicitura Fot. Ricci. Ciò significa che la Ditta Ricci, subentrata nella gestione dello stabilimento dopo la morte del fotografo, realizzò una seconda ripresa aggiornando lo stato dell'opera. Già nella guida di Ravenna del 1906 Corrado Ricci aveva pubblicato un’immagine della lunetta dopo l'intervento di Zampiga, realizzata dalla ditta Alinari (fig. 41, pag. 57). Luigi Ricci esegue spesso più riprese dello stesso soggetto: la causa va ricercata forse nelle difficoltà di illuminazione, soprattutto quando si tratta di decorazione musiva, e nella volontà di replica cercando una messa a fuoco più puntuale e un'inquadratura più ampia o precisa, senza inclinazioni e storture, per raggiungere un risultato di maggiore nitidezza e leggibilità del soggetto. Il pessimo stato conservativo e la frammentarietà della lastra non ne ha consentito una visione diretta. Il negativo in esame appartiene al fondo convenzionalmente denominato “Fondo Santa Teresa” poiché proveniente dall’omonimo Ospizio ravennate. Costituito da una parte di negativi su lastra di vetro provenienti dallo studio fotografico di Luigi Ricci, è stato acquisito nel 1979 dall’allora Soprintendente Gino Pavan su indicazione del cardinale Ersilio Tonini
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800649100
- NUMERO D'INVENTARIO n.r
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0