Modena/ Cattedrale – Facciata -/ Riproduzione di un'incisione

negativo, 1930-1950
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà
Fenis, Bartolomeo (attivo A Modena Nel Xvii Secolo)
attivo a Modena nel XVII secolo

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Si segnala sul lato emulsione del negativo, un riquadro disegnato ad inchiostro nero. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Incisori - Sec. 17. - Fenis, Bartolomeo
    Italia - Emilia Romagna - Modena - Cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta e San Geminiano - Facciata
    Incisioni - Disegni architettonici - Sec. 17
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
    Fenis, Bartolomeo (attivo A Modena Nel Xvii Secolo): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1859, l’arciprete maggiore del Duomo di Modena Don Pietro Cavedoni, pubblicò un libretto “Sventure del Duomo di Modena”, che rappresentava il punto d’arrivo della sua lunga riflessione sulla Cattedrale modenese e il frutto delle sue ricerche nell’Archivio Capitolare. Il Cavedoni trovò che nel 1762, nella nicchia sopra la porta centrale della facciata del Duomo, era stato collocato il sarcofago del vescovo di Modena Ferrari, ma anche che “quel tempietto […] è luogo tanto cospicuo e venerando che chiama, non per sola convenienza, ma per vera necessità una o più statue in onore di Dio, o della Vergine, o di San Geminiano”. A conferma dell’esistenza di un’immagine del Santo patrono in quell’edicola, il Cavedoni ricorda l’incisione della facciata del Duomo realizzata da Bartolomeo Fenis, inserita nella pubblicazione di Lodovico Vedriani “Vita del glorioso San Geminiano” del 1663. L’acquaforte di Fenis citata da Cavedoni, inclusa nel primo capitolo di Acidini Luchinat in “I restauri del Duomo di Modena 1875-1984” (p. 23, vedi BIB), è il soggetto della lastra in esame. Il negativo è la fotografia di una riproduzione del disegno originale di Fenis, realizzata dalla Tipografia Immacolata Concezione di Modena nel 1892. Sulla stampa è manoscritto (ma in alcune parti difficilmente decifrabile) “Da un antico ramo di casa. Lotario depone [?] Rangoni Macchiavelli’. Lotario Rangoni Macchivelli (1913-1942) era un marchese di origine modenese (dalla famiglia Rangoni) e fiorentina (dalla famiglia Machiavelli) ma anche un famoso pilota automobilistico e aviatore italiano. Si ipotizza che la stampa sia stata prestata o ceduta alla Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia, dal marchese Rangoni Macchiavelli prima della sua morte avvenuta nel 1942 in un incidente durante un test automobilistico. Come desunto dalle iscrizioni sul pergamino, il fototipo è stato realizzato dal personale interno alla Soprintendenza. Si decide però di indicare come anonimo autore, l'esecutore della lastra in disamina. Per confronto con le matrici N_002058 e N_002059 che riportano la stessa modalità di riquadro intorno al disegno del Duomo, si sceglie di indicare come arco cronologico della ripresa gli anni compresi tra il 1930 e il 1950
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641834
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001519
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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