Parma/ Palazzo vescovile – la facciata -/ esterno

negativo, ca 1922 - ca 1926
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo tutto il perimetro. Si segnala la presenza di un'etichetta inventariale incollata sulla maschera di contorno

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Parma - Piazza del Duomo - Palazzo vescovile
    Palazzi - Diocesi - Restauro
    Architettura - Palazzi - Sec. 13
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito nell'XI secolo per volontà del Vescovo di Parma Pietro Cadalo, il palazzo episcopale, splendido esempio di edificio romanico, subì nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti. In particolare tra il 1232 ed il 1234, il vescovo fiorentino Grazia su disegno dell'architetto Rolandello, fece ampliare il fabbricato e costruire una nuova facciata. La sua veste originaria rimase integra sino alla seconda metà del XV secolo, quando il vicario riminese Sagramoro de’ Sagramori (1476-1482) intervenne pesantemente sul fronte orientale, facendo tamponare il portico al piano terra. Ma le modifiche più sostanziali avvennero durante l’episcopato del cardinale Giovanni Antonio Sangiorgio (1499-1509) che fece unificare l’altezza del prospetto dell’edificio eliminando la merlatura e facendo costruire in gronda un imponente cornicione rinascimentale in terracotta, e nella corte interna fece innalzare il doppio loggiato. Nel terzo decennio del XVIII secolo, il vescovo Camillo Marazzani (1711-1760) trasformò definitivamente il palazzo secondo i princìpi dell'architettura barocca. Questo cambiamento si concretizzò nel tamponamento delle trifore della facciata e della loggia del cortile, nel rivestimento delle colonne del piano terra e nell'innalzamento del livello del chiostro con la conseguente scomparsa del pozzo. Con i restauri compiuti tra gli anni Venti e Trenta del Novecento durante il mandato del vescovo Guido Maria Conforti e la direzione dell'architetto Luigi Corsini (1863-1949) alla Soprintendenza ai Monumenti dell'Emilia, il palazzo fu riportato alle sue forme originarie. Dal 1922 al 1930, furono ripristinate sulla facciata le grandi trifore al piano superiore e le arcate al piano inferiore, mentre nel cortile furono liberate le colonne murate nel Settecento. Il negativo in esame è la ripresa della facciata del palazzo Vescovile su Piazza Duomo, prima dei restauri degli anni Venti del Novecento. Il fototipo documenta il prospetto nel quale sono state rintracciate le trifore originali ripristinate in occasione del restauro. Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici tutelati e restaurati dalla Soprintendenza. Nel caso del palazzo vescovile di Parma, la fase che mostra la situazione precedente i restauri è rintracciabile nel lotto di schede con codice univoco da 0800265849 a 0800265852 e nel servizio fotografico 0800641810, il periodo durante i restauri è documentato dalla scheda 0800641811, mentre l'esito finale del recupero architettonico nel 1932 è visibile nei tracciati catalografici 0800633942 e 0800633944. Per confronto con le schede 0800265851 e 080026585, si decide di collocare cronologicamente la lastra in disamina –realizzata da autore ignoto - tra il 1922 ed il 1926
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641812
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001411
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE [B cancellato] C SCAF. [IV cancellato] VI N. [137 cancellato] 184/ INVENT. N. [6563 cancellato] 5263/ LUOGO: [BOLOGNA cancellato] Parma/ MONUMENTO: Palazzo vescovile – la facciata -/ esterno./ STAMPE N./ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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