Alseno/ Abbazia di Chiaravalle
Riprese della finestra trifora e del portale dell'Abbazia di Santa Maria della Colomba di Alseno, dopo il 1929 (3 lastre)

negativo servizio, post 1929 - ca 1940
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Il servizio fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte verticali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. I fototipi presentano sul lato emulsione, una mascheratura (parzialmente distaccata nella lastra N_001239), in carta nera lungo tutto il perimetro. La matrice N_001240 è rotta nell'angolo superiore sinistro: questo pezzetto è tenuto saldo alla lastra da un nastro adesivo nero. Si segnala la presenza su tutti i negativi, di un'etichetta inventariale incollata sulla mascheratura

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Piacenza - Alseno - Chiaravalle - Abbazia di Santa Maria della Colomba
    Elementi architettonici - Finestre - Trifore - Colonne - Portali - Sec. 13.-14
    Architettura sacra - Abbazie - Chiostri - Sec. 12.-14
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La data di fondazione del monastero è controversa, ma sembra possa collocarsi nell'anno 1136, dopo la visita di San Bernardo (abate e fondatore dell'abbazia di Clairvaux in Francia) avvenuta nella zona piacentina, nell'autunno del 1135. Come avvenne per la maggior parte dei luoghi di culto, anche la chiesa ed il complesso monastico di Chiaravalle, nel corso dei secoli furono notevolmente rimaneggiati. I primi interventi di recupero, avvennero sotto la direzione dell’architetto e direttore regionale Raffaele Faccioli (1836-1914), che nel 1893 progettò il restauro generale del cenobio. La ricerca dell'originario stile cistercense della chiesa, fu in particolar modo guidata dal parroco di Chiaravalle Don Guglielmo Bertuzzi, insignito nel 1899, del titolo di Regio Custode Onorario. I restauri alla chiesa (grazie ai quali vennero rinvenuti importantissimi affreschi nella sacrestia) e al significativo chiostro, si protrassero per tutto il primo Novecento. Tra la fine degli anni dieci e i primi anni venti del XX secolo, i finanziatori del restauro del complesso monumentale, mostrarono particolare interesse verso un “magazzino” di proprietà degli Ospizi Civili, sul quale si aprivano la porta e le finestre trifore scoperte nel 1894 sul lato est del chiostro, in occasione dei primi restauri di Faccioli. Il servizio fotografico in esame documenta il portale (N_001238) e le trifore del corridoio orientale del chiostro, in seguito al recupero degli anni venti del Novecento, condotto dal Soprintendente architetto Luigi Corsini (1863-1949). Le due trifore vennero restaurate in momenti differenti: la finestra a sinistra della porta di accesso alla sala capitolare (visibile nella lastra N_001239), venne restaurata tra il 1925 ed il 1926 secondo un disegno eseguito nel 1921 dall'architetto Giuseppe Rivani (1894-1967) che riprendeva lo schizzo realizzato al momento del ritrovamento nel 1894. La lastra N_001240 è invece la ripresa della finestra posta a destra rispetto alla porta d'ingresso alla sala capitolare, restaurata nel 1929 sul modello della quadrifora del Palazzo Comunale di Piacenza. Il primo progetto, annullato dal Direttore dell'Ufficio Regionale Corsini nel 1926, vide la riduzione definitiva della finestra in trifora. Tenendo conto di questi ultimi interventi di recupero, si decide di collocare cronologicamente il servizio fotografico in disamina - realizzato da autore ignoto - tra il 1929 ed il 1940
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641808
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_001238 a N_001240
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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