Guastalla (Reggio Emilia)/ Basilica della Pieve [sottolineato] - Ved. d'insieme
Riprese dell'esterno della Pieve dei SS. Apostoli Pietro e Paolo a Guastalla di Reggio Emilia, dopo i restauri del 1931 (4 lastre)

negativo servizio, post 1931 - 1940
Anonimo (xx Prima Metà)
XX prima metà

Il servizio fotografico è costituito da 4 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte verticali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. Sui negativi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Guastalla - Basilica della pieve di Guastalla - Pieve SS. Apostoli Pietro e Paolo
    Architettura romanica - Sec. 13
    Edifici di culto - Chiese romaniche - Sec. 13
    Elementi architettonici – Facciata – Portali - Protiro - Sec. 13
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Prima Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La basilica della pieve di Guastalla è il più antico edificio religioso del guastallese e dell'intera provincia reggiana. I primi documenti storici che la citano come cappella di San Pietro risalgono all'anno 864, quando l’Imperatore Lodovico II dona con atto ufficiale, le corti di Guastalla e Luzzara con le cappelle di S. Pietro e S. Giorgio alla moglie Angilberga. Le vicende storiche ed artistiche della pieve si rivelarono ben presto particolarmente travagliate a causa dei continui interventi di trasformazione. In seguito al terremoto del 1222 che distrusse completamente la chiesa, essa fu ricostruita e ampliata seguendo l'originale stile lombardo, portandola a tre navate absidate, scandite da pilastri e volte affrescate. Successivamente incendiata e devastata durante l'assedio di Ercole II d'Este, la pieve fu abbandonata fino al 1605, quando venne riaperta al culto. Fu proprio durante il Seicento che fu rimaneggiata con linee prettamente barocche e successivamente eliminate dalla famosa campagna di restauro, avviata nel 1927 da Don Baratti. Questo decisivo intervento novecentesco riuscì a restituire alla chiesa l'attuale aspetto romanico-lombardo in cui emerge la facciata divisa da lesene, con la parte centrale rialzata rispetto alle navate laterali. Il portale maggiore è preceduto da un protiro e tutta la chiesa, la cui struttura è in cotto, è decorata con archetti pensili. Il campanile, crollato nel 1222, fu ricostruito probabilmente a fine secolo nella posizione in cui si trova tuttora. Durante i restauri del 1927-31, Don Baratti rinvenne tracce di antiche fondazioni riconducibili ad una torre separata dal corpo della basilica, a tre metri dalla sagrestia. Le memorie storiche ricordano restauri compiuti nel 1753 (probabilmente iniziati nel 1740 e responsabili della trasformazione barocca dell’interno), nel 1792 (recupero della torre ed inserimento dell’orologio), nel 1846-47 (ristrutturazione della facciata secondo i dettami dello stile gotico) prima del radicale intervento di recupero patrocinato da Don Vittorio Artoni degli anni 1927-1931. Il servizio fotografico in esame è stato realizzato dopo i restauri del 1931
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641796
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_001010 a N_001013
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

LOCALIZZATO IN

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Anonimo (xx Prima Metà)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1931 - 1940

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'