BOLOGNA/ Chiesa Metropolitana di S. Pietro/ Veduta del campanile e del fianco/ della chiesa da Via Altabella
Riprese esterne della Cattedrale metropolitana di San Pietro e di alcuni elementi architettonici dell'archivio del Battistero a Bologna, il 3 aprile del 1930 (3 lastre)

negativo servizio, 1930/04/03 - 1930/04/03

Il servizio fotografico è costituito da 5 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, 4 verticali (da N_001847 a N_001849) e 1 orizzontale (N_001851). Sul lato emulsione delle matrici N_001847, N_001848 e N_001850 è presente un'iscrizione ad inchiostro rosso barrata, realtiva ad un precedente numero d'inventario. Sul lato gelatina dei negativi N_001849 e N_001851, è incollata un'etichetta che riporta un numero d'inventario. Sui fototipi sono visibili le impronte del portalastre. All'interno del pergamino delle lastre da N_001847 a N_00189, si conserva la fotocopia di una vecchia schedina inventariale. Tutti le lastre erano originariamente contenute nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura - Palazzi – Arcidiocesi
    Italia - Emilia Romagna - Bologna – Cattedrale metropolitana di San Pietro
    Elementi architettonici – Volta a ogiva costolonata - Capitello
    Edifici di culto – Chiese - Campanili – Sec. 13
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Bolognesi Orsini (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le origini della cattedrale metropolitana di San Pietro, secondo le prime testimonianze, risalgono al secolo X. Vari furono i cambiamenti apportati alla basilica nel corso dei secoli, prima devastata da un incendio nell'agosto del 1131, poi rimessa a dura prova da un terremoto nel 1222. A metà del Cinquecento, le critiche condizioni statiche della chiesa e il desiderio generale di rinnovamento auspicato anche negli edifici ecclesiastici, spinsero il cardinale Paleotti ad avviare un progetto di riedificazione della cattedrale. L'incarico venne affidato a Domenico Tibaldi (1541-1583) che fece costruire l'attuale cripta e la sovrastante cappella maggiore. Ma l'odierno aspetto architettonico della basilica, risale al 1605 quando tre architetti (Floriano Ambrosini, Alfonso Torreggiani e Cosimo Morelli) avviarono un imponente piano di ristrutturazione. Tutti questi lavori di restauro causarono però, la perdita di ogni traccia del primitivo impianto romano-gotico. Per iniziativa del papa bolognese Benedetto XIV, tra il 1743 e il 1754, la cattedrale venne impreziosita con una nuova facciata su disegno di Alfonso Torreggiani (1682-1784). Gli ultimi cambiamenti si devono alla munificenza del Conte Monsignore Lodovico Zucchini, grazie al quale nel 1905 in occasione della Decennale Eucaristica, sono stati rinnovati con ricchi pavimenti marmorei, il presbiterio e il corpo della chiesa. Il servizio fotografico in esame composto da 5 fototipi, mostra due riprese del fianco meridionale della chiesa su via Altabella (N_001847 e N_001848), due particolari architettonici dell'archivio del Battistero (N_001849 e N_001851) e una veduta del cortile interno dell'arcivescovado con il campanile duecentesco progettato dall'ingegnere del comune mastro Alberto (N_001850). Come desunto dalle iscrizioni sui pergamini, i negativi sono stati realizzati dallo studio Bolognesi Orsini il 3 aprile del 1930. Attorno al 1919, i fratelli Alfredo e Angelo Bolognesi, in accordo con Armando Orsini, costituirono lo studio fotografico “Bolognesi Orsini”, dopo l'esperienza dell'atelier "Fotografia La Moderna"; la ditta fu attiva sino al 1934 – anno di morte di Orsini - in via Indipendenza 22. Ricorda Zucchini, nel suo prezioso contributo del 1957 in “La Mercanzia” (vedi BIB), che i fratelli Bolognesi erano abili e precisi, inoltre quando lo studio fu posto in liquidazione molto materiale fu acquisito da Luigi Corsini (1863-1949, dal 1894 nominato assistente-disegnatore dell'Ufficio regionale per la conservazione dei Monumenti dell’Emilia, tra il 1914 ed il 1933 fu soprintendente ai Monumenti dell’Emilia), dal Comitato per Bologna Storica e Artistica, nonché dallo stesso Zucchini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641696
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_001847 a N_001851
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sulla lastra inv. N_001847: lato emulsione: margine sinistro inferiore - Inventario 6312 [barrato] -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

LOCALIZZATO IN

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Bolognesi Orsini (ditta)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'