Bologna/ Facciata del Liceo Rossini/ (Piazza Rossini)

negativo, 1923 - 1923

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Si segnala la presenza di un precedente inventario riportato su un'etichetta incollata al lato emulsione (angolo inferiore destro). Il fototipo presenta sul lato vetro un ritocco con vernice opaca, nell'area dell'immagine relativa al cielo. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura civile – Palazzi – Sec. 15
    Scuole - Conservatori musicali – Sec. 19
    Italia - Emilia Romagna - Bologna – Piazza Rossini – Conservatorio di Musica Giovanni Battista Martini
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Croci, Felice (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa porzione di edificio fu occupata dai Padri Agostiniani della chiesa di San Giacomo Maggiore, sino al 1798. Nel 1802, il Comune di Bologna assegnò questo spazio alle Scuole di musica. Due anni più tardi, il 3 dicembre 1804, venne aperto in questa sede, il liceo filarmonico di Bologna (liceo sino al 1945), divenuto poi conservatorio "Giovanni Battista Martini". Il negativo in esame riprende la facciata del Liceo Musicale G. B. Martini dalla Piazza Rossini. Come desunto dalle iscrizioni sul pergamino, il fototipo è stato realizzato dal fotografo Felice Croci (attivo a Bologna tra il 1911 ed il 1934) nel 1923, forse per documentare lo stato di fatto dell'edificio. Felice Croci nacque a Roma nel giugno del 1880. Il nome del Croci viene per la prima volta registrato dal Comune di Bologna nel 1905, in occasione della sua immigrazione da Roma, avvenuta, secondo i documenti comunali, lo stesso anno del suo matrimonio con Amelia Bortolotti. Non conosciamo purtroppo il motivo per cui il giovane romano volle trasferirsi a Bologna anche se è probabile che la sua decisione sia dovuta alla volontà di iscriversi all’Accademia di Belle Arti, per coltivare e accrescere le sue inclinazioni artistiche. Pare comunque difficile credere che il Croci sia giunto a Bologna l’anno del suo matrimonio e non prima; è evidente infatti che l’iscrizione del nome del Croci all’anagrafe del Comune di Bologna nel 1905 possa non essersi resa necessaria prima del matrimonio e dunque non ci sia traccia degli anni trascorsi in città precedentemente. Un dato importante da precisare è che nel 1905, il Croci dichiara al Comune di essere commerciante, professione che pochi anni dopo, probabilmente nel 1911, verrà corretta, nei documenti dell’anagrafe a lui relativi, con la dicitura "fotografo”. Non sappiamo precisamente che tipo di attività commerciale abbia praticato il Croci dalla data del suo arrivo a Bologna fino all’inizio dell’attività come fotografo, si ha però la certezza che attorno al 1910 avesse un esercizio per la vendita di grammofoni, attività forse già operativa almeno dal 1905 e che continuò fino al 1911 anno della dichiarazione di fallimento. Dopo questa data è certo che il Croci abbia iniziato l’attività di "fotografo in casa", dicitura che intendeva un tipo di attività senza sede legale. È quantomeno insolito però che il Croci abbia iniziato un’attività professionale senza un periodo di praticantato presso qualche altro fotografo o comunque non siano rimaste tracce della sua formazione in questo campo. Felice Croci, a differenza dei molti fotografi attivi a Bologna fra i primi anni del Novecento, non esercitò mai l’attività di fotografo ritrattista, la vera vocazione di Croci era la Storia dell’Arte e i soggetti da lui fotografati non furono che opere d’arte. In questo campo riuscì comunque a trarre profitto dalle sue capacità manuali e dal suo senso pittorico; il ritocco delle lastre fotografiche da lui impressionate così come dei positivi, infatti, era sempre personalmente eseguito in modo da garantire qualità visiva e "artistica" all’immagine. Nel 1917 circa, aveva preso in affitto un grande appartamento in un edificio di Via Farini 24, nel quale continuò ad esercitare la sua professione di fotografo, riservando un'ala dell’appartamento alla camera oscura e alle attrezzature tecniche. La maggior parte del lavoro in casa era proprio di camera oscura, visto che il Croci aveva come unico soggetto l’arte e questa selezione esclusiva lo portava più che altro ad operare le riprese fuori di casa; in camera oscura sviluppava e stampava le lastre delle fotografie da lui stesso scattate. Altre commissioni derivavano da artisti che, per ottenere materiale divulgativo della loro opera, ne richiedevano al Croci la riproduzione fotografica. L’aspetto del Croci che possiede maggiore importanza è sicuramente la costante ed esclusiva dedizione alla riproduzione delle opere d’arte, anche se l’estensione del suo sguardo non si allontanò, se non per qualche eccezione, dai dintorni dell’Emilia Romagna. Felice Croci fra gli anni ’20 e ‘30, era forse l’unico fotografo a occuparsi specificamente di riproduzione di opere d’arte e le commissioni giunsero anche fuori dal confine regionale: fra il 1924 e il 1925 realizzò per il Kunsthistorisches Institut di Firenze due campagne fotografiche importanti di circa cento fotografie ciascuna, quella del 1924 fu condotta sulle sculture del Battistero di Parma, quella del 1925 sulla pittura del Seicento a Bologna. Dal 1930 la fortuna del Croci cominciò a vacillare forse anche a causa della neonata Ditta Villani che, insieme ad altre, iniziò ad entrare in concorrenza col Croci proprio nel campo delle riproduzioni di opere e monumenti d’arte cui la ditta si era specializzata. [LE NOTIZIE STORICO-CRITICHE PROSEGUONO IN OSSERVAZIONI, PER MANCANZA DI SPAZIO]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641687
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002133
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE [A cancellato] C SCAF. III N. [58 cancellato] 135/ 4025/ INVENT. N. [5025 cancellato]/ LUOGO: Bologna/ MONUMENTO: Facciata del Liceo Rossini/ (Piazza Rossini)/ STAMPE N./ OSSERVAZIONI fot. Croci Felice – 1923 – 18x24 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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